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Obiettivo: coinvolgimento. Le contrade ci riprovano ad accendere la città con la terza edizione del Palio della Santa Croce. La data da segnare in rosso sul calendario è domenica 7 maggio, il giorno che precede la festa patronale. In programma, per ora, la celebrazione della Messa con la benedizione del Palio, il corteo storico e la disputa del Palio in piazza Vittorio Emanuele II. Il Magistrato delle Contrade sta lavorando per realizzare la manifestazione e, proprio in questi giorni, sta diffondendo una lettera ai negozianti per informare sull’iniziativa. Una manifestazione, quella del Palio “di maggio”, nata sotto una cattiva stella: la prima edizione, quella del 2019, è stata funestata dal maltempo. Vento e acqua avevano letteralmente schiaffeggiato la città, portando gli organizzatori ad annullare gli eventi in programma nella mattinata, ed eccezione della Messa, e il corteo storico. Anche il Palio fu vittima di una rapida e inevitabile riorganizzazione degli eventi: i giochi non vennero disputati in piazza Vittorio Emanuele II, ma nel pallone geodetico di palazzo Lateranense. 
Poi due anni di Covid hanno cancellato le edizioni 2020 e 2021. Infine, un inaspettato successo lo scorso anno. Nonostante la chiusura “dinamica” (che non lasciava presagire la giornata di festa) delle strade del centro cittadino, la partecipazione dei mortaresi è stata più che soddisfacente. Tanto che in piazza si era registrato il tutto esaurito. Ora le sei contrade ci riprovano. 
“Lo spirito con cui è stata pensata questa iniziativa è quello di regalare alla città una giornata di festa, proprio perché l’interesse attorno alla festa patronale è andato lentamente sciamando. – commenta Edoardo Anfossi, decano dei capitani di contrada e presidente del Magistrato delle Contrade – E’ un’iniziativa che viene da chi rappresenta il cuore della manifestazione di settembre e speriamo che possa essere supportata e sostenuta anche dalle altre realtà mortaresi. E’ una vetrina primaverile che può fare bene a tutti, soprattutto a Mortara”. Il suono dei tamburi annuncerà dunque il ritorno per le strade di Ludovico il Moro e Beatrice d’Este, impersonati da Mattia Callegaris e Matilde Perfetto, della corte sforzesca e della delegazione comunale della Mortara che fu con il podestà, alias Pier Pirola. Poi le sei contrade: davanti a tutti i gialloneri della Torre, detentori del Palio, quindi Braide, San Dionigi, il Moro, Sant’Albino e San Cassiano. Nobili, borghesi e popolani attraverseranno la città, come da tradizione secondo il collaudato percorso: corso Garibaldi, corso Cavour, via Cortellona, via Roma, corso Josti, via XX settembre, via Fagnani e via Belluschi. Quindi il serpentone in abiti storici raggiungerà piazza del teatro. 
Qui le contrade si sfideranno su quattro prove pensate per i giocatori: il gioco della marna, il lancio del brocchiere, la corsa sui ceppi e il lancio dei cerchi. Seguirà una prova che vedrà protagonisti gli arcieri: il tiro sulle sagome tridimensionali. Dai giochi le contrade otterranno dei punti che andranno a sommarsi al punteggio ottenuto dagli arcieri. 
La classifica finale sarà dunque determinata dalla somma dei punti. Molto semplicemente, vincerà il Palio la contrada che avrà ottenuto il punteggio più alto. “Confidiamo nella partecipazione dei mortaresi, crediamo sia molto importante cercare di ridare importanza alla nostra festa patronale. – conclude Anfossi – In fin dei conti lo sforzo organizzativo che le contrade raddoppia nel giro di un anno, ma questo non può fare che bene al mondo del Palio mortarese”.