Mortara, all’ex convento dei frati un centro pastorale di accoglienza ed educazione

MORTARA - Un centro per le associazioni caritatevoli e per i giovani. Un polo per la famiglia. È questo il futuro dell’ex convento dei frati in piazza Motta. L’immobile, il chiostro e l’area che ospita anche il campo da calcio saranno donate dai frati minori della Provincia francescana di Sant’Antonio alla Diocesi di Vigevano. E proprio la Diocesi rimetterà l’area a servizio della città. “I frati hanno costruito il convento grazie alle offerte dei mortaresi, è naturale che in futuro resti a disposizione di Mortara”. Così anticipa il parroco, don Marco Torti. La burocrazia richiede tempi lunghi, ma la pratica sembra che possa concludersi entro sei mesi. Poi dovranno iniziare i lavori per l’adeguamento degli spazi alle nuove necessità. L’ambizioso progetto di ristrutturazione dell’ex convento è guidato dalla Diocesi e vede la partecipazione delle parrocchie mortaresi, della fondazione Cappa Ricci e della Caritas diocesana. E la gestione del nuovo polo caritatevole-educativo ricadrà poi sulle spalle di Caritas e delle parrocchie cittadine. “Dobbiamo cercare di immaginare un futuro per quest’area e per farlo dobbiamo partire dall’analisi della situazione attuale della città: è perciò naturale immaginare un centro dedicato alle povertà e ai giovani. – chiarisce il parroco – Oggi ci sono diverse associazioni che operano in ambito caritatevole, ma sono sparse per la città. Così potremo riunirle in un unico posto per dare un servizio migliore a quanti necessitano di questi servizi”. Si va dal Centro di aiuto alla vita alla mensa solidale fino al centro di ascolto. Perché le nuove povertà non sono solo materiali. “Il progetto è tanto ambizioso, quanto importante. E lo è non solo per Mortara, ma anche per il territorio. – aggiunge don Marco Torti – La riqualificazione dell’area rappresenterà un segno di attenzione alle marginalità e ai bisogni educativi. L’obiettivo generale è promuovere l’inclusione sociale e il benessere di minori e famiglie. Questo spazio diventerà un polo di riferimento per l’operatività e il coordinamento di tutte quelle realtà impegnate nell’ambito educativo, sociale e caritatevole, oltre che un centro educativo e aggregativo di ispirazione oratoriale per minori e famiglie. Un vero e proprio centro pastorale, insomma, una “casa” in grado di diventare un punto di riferimento stabile, offrendo spazi sicuri per l’aggregazione, la socializzazione e la crescita formativa. In piazza Motta si tornerà dunque a respirare l’aria del Franciscanum, quando grazie all’attività dei frati la città visse una autentica primavera mentre l’Italia soffocava nel clima opprimente degli “anni di piombo”. Attorno al convento e alla “chiesa dei frati” Mortara visse una stagione indimenticabile. Tra le molte attività del Franciscanum vide la luce anche l’esperienza calcistica del Silvabella: la squadra bianco-verde arrivò ad avere anche squadre giovanili e addirittura una rappresentativa femminile. La struttura, proprio per la grande disponibilità francescana, fu davvero a servizio della città: negli anni ospitò molte realtà nei suoi locali. Esaurita la presenza francescana in città, correva l’anno 1992, l’ex convento ha continuato a vivere grazie alla presenza di Anffas. Ora la volontà di Diocesi e parrocchie è quella di guardare ai bisogni presenti e futuri della città. Si tratta però di un investimento importante. Al momento è difficile quantificare l’importo delle spese, ma a spanne si può ipotizzare un costo che potrebbe superare il milione di euro. “L’idea è quella di iniziare la riqualificazione partendo dal corpo centrale, siamo davanti ad un percorso a tappe. – precisa don Marco Torti – Chiaramente si apre anche il capitolo legato al reperimento dei fondi: puntiamo molto sul bando della fondazione Cariplo, questo sarebbe davvero un buon supporto, e poi sui fondi messi a disposizione dalla Cei”. Anche la generosità mortarese, poi, sarà chiamata a fare la sua parte. Ma la città ha sempre dimostrato di avere un cuore grande.