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BREME – L’aereo della protezione civile sorvolava la zona, insieme a un drone. Intanto, i barcaioli scandagliano il Po. Vanno avanti da quasi due settimane le ricerche di quel che resta della mandria di cavalli portata via dalla piena che, tra giovedì e venerdì scorso, ha interessato i confini tra Lombardia e Piemonte. L’ispezione dal cielo è stata abbandonata poiché infruttuosa: la vegetazione è troppo fitta. Nelle scorse ore mancavano all’appello 35 equini, sui 97 dispersi inizialmente. Oltre all’angoscia di chi vedeva le acque del Sesia e poi del Po che salivano, immergevano i campi e costringevano le autorità a chiudere i ponti, c’è anche quella della famiglia Bertarini. Famosi allevatori di Esino Lario, in provincia di Lecco, avevano portato gli animali a svernare in una penisola sulla confluenza dei due fiumi. Sarebbero tornati a casa a maggio. Si erano affidati a un allevatore del luogo: si dovrà capire se è lui ad aver sottovalutato l’allarme e ad aver tardato a condurre gli animali al sicuro. Intanto, l’acqua travolgeva tutto. Dopo i primi giorni di ricerche in forma privata, è arrivato anche l’appello sui social condiviso anche dalla sindaca di Breme, Cesarina Guazzora, il paese appena più a valle. “Gestiamo – spiega Tecla Bertarini – un allevamento naturale di animali non destinati al macello, ma venduti a privati per passeggiate o piccole gare. Siamo arrivati qui dopo tre viaggi in camion con 91 cavalli, tre pony, tre asini, di età differenti. Mercoledì, 46 animali erano stati trovati vivi, gran parte sulla confluenza dei fiumi e altri in ambo le sponde, presso Breme. Poi sono stati transumati al sicuro. Purtroppo, 18 sono morti e 33 ancora dispersi”. Tanti, qui, hanno preso a cuore questa gente e i loro animali: la famiglia Visconti, tra le più in vista della zona, ha messo a disposizione gratuitamente le proprie tenute per ospitare gli animali salvati. La paura, non detta esplicitamente, è anche che qualcuno possa approfittarne e portarli via. Da lì la ritrosia, all’inizio, a rendere pubblico l’evento. Non ci sono ancora notizie, ad esempio, di Asia, la capobranco, 21 anni di età. Non si trova. Nemmeno di Neve, una cavalla morella pesante sei quintali e mezzo, così come di tre puledrini piccoli, nati da neanche un mese. Fino a che non appariranno i cadaveri, è lecito sperare. Ma le ore passano e l’apprensione cresce. Qualcuno aveva segnalato una mandria nell’area di Casei Gerola, ma quando gli allevatori sono arrivati lì, non ce n’era più traccia.