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GARLASCO – Otto album della discografia di Ron sono in uscita su vinile e per alcuni titoli ci sarà un inedito 33 giri colorato. Inoltre, prende forma il tour estivo, che partirà il 19 giugno da Macerata: al momento, nessuna data in provincia di Pavia. 
I primi a essere pubblicati, addirittura per la prima volta in vinile, sono “Cuori di vetro” (2001) e “Quando sarò capace d’amare” (2008). Seguiranno poi altri vinili colorati del primo periodo, in cui il cantante di Garlasco era noto come Rosalino Cellamare: “Dal nostro livello” (del 1973, in uscita il 28 luglio) e, il 10 novembre, il primo album in assoluto, “Il bosco degli amanti”. Successivamente, tra l’autunno e l’inverno, usciranno altri quattro titoli, mai pubblicati su vinile: “Le voci del mondo” (2004), “Ron in concerto” (2007), “Way out” (2013) e “Un abbraccio unico” (2014). “Cuori di vetro”, realizzato con la collaborazione di colleghi come Jovanotti, Renato Zero, Carmen Consoli e Francesco De Gregori, contiene “Sei volata via”, “La pace”, “Cambio stagione” e una versione inedita di “Le cose che pensano” di Lucio Battisti. In “Quando sarò capace di amare” è contenuta una versione di “Evviva il grande amore”, una delle primissime canzoni incise in carriera dal cantante garlaschese. Straordinaria l’esperienza creativa di “Dal nostro livello”, dove Ron musica e, con l’aiuto di Gianfranco Baldazzi, adatta una serie di temi di una scuola elementare di Cinisello Balsamo. 
Ne viene fuori un piccolo capolavoro che contiene, tra le altre, “I bimbi neri non san di liquerizia”. “Il bosco degli amanti”, pubblicato all’inizio del 1973, è l’album di debutto del giovanissimo Rosalino Cellamare, allora conosciuto per “Il gigante e la bambina”, che include “Principessa”, uno dei primi successi inciso un anno prima da Gianni Morandi. 
Oltre a questa iniziativa, Rosalino Cellamare ha selezionato su Spotify parte del suo repertorio di cinquant’anni anni di carriera in otto playlist, raccolto e ordinato per decenni e per generi, con un’edizione speciale dal titolo “Le canzoni (e qualche) session per gli altri…”.

Umberto De Agostino