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MORTARA - La sezione Anpi di Mortara ricorda la strage di piazza Fontana e l’assassinio dell’anarchico Giuseppe Pinelli con la presentazione di una raccolta di poesie. L’antologia verrà presentata domenica 25 febbraio alle ore 16 e 30 presso la sala conferenze di Palazzo Cambieri. Si intitola “Piazza Fontana. La strage e Pinelli: la poesia non dimentica”, ed è stata curata da Angelo Gaccione, narratore e drammaturgo nato a Cosenza. Pubblicata da “Interlinea” nel 2023, tra i numerosi poeti che hanno contribuito alla raccolta c’è anche il vogherese Angelo Taioli, nato a Mortara e autore del componimento “Sei nato il ventuno”. Saranno presenti a Mortara Angelo Gaccione, curatore dell’antologia; Angelo Taioli, poeta; Annitta di Mineo, poetessa; Giuseppe Langella, critico letterario; e Cataldo Russo, scrittore e drammaturgo. Ci sarà anche Silvia Pinelli, una delle due figlie dell’anarchico Giuseppe Pinelli. Introdurrà i relatori Massimiliano Farrell, presidente della sezione Anpi di Mortara. “La mia famiglia – racconta il poeta mortarese Angelo Taioli, già vincitore di numerosi premi a livello locale, tra cui un riconoscimento nel concorso di poesia del Circolo Culturale Lomellino “Giancarlo Costa” – è sempre stata di tradizione comunista. Nel 1979, dieci anni dopo l’avvenimento della Strage, iniziai a frequentare nella mia gioventù gli ambienti culturali di sinistra di Milano, e una ragazza cui ero molto affezionato, Giovanna, incominciò a parlarmi e a farmi appassionare di politica. Prima avevo sempre guardato il mondo in maniera inconsapevole. Nel 1980 accadde, però, che con un gruppo di amici passai in treno per la stazione di Bologna mezz’ora prima dello scoppio della bomba fascista. Non potevo più fare finta di niente”. 
Angelo Gaccione, invece, curatore della raccolta antologica, per il suo impegno civile è stato insignito del Premio alla Virtù Civica. Vive a Milano, dove da 20 anni dirige la rivista culturale “Odissea”, a cui collaborano prestigiose firme della cultura italiana e internazionale. 
“Di Piazza Fontana e Pinelli – commenta Angelo Gaccione – si sono occupate quasi tutte le forme espressive: il teatro, il cinema, la musica, la narrativa, la saggistica, il giornalismo, l’arte figurativa, persino il fumetto, ma la voce dei poeti, ad oggi, era sempre rimasta assente o nascosta. Allora mi sono detto che era necessario che la voce dei poeti dispersa e silente fosse raccolta, come merita, in un libro pieno di versi per colmare questo vuoto. A quell’epoca ero molto giovane ed ero uno studente liceale. Vivevo in Calabria e Milano era la città dove vivevano e lavoravano i miei fratelli, una città lontana. Vi approdai per la prima volta nel 1969, subito dopo la chiusura delle scuole, e vi rimasi un paio di mesi, credo fino a fine luglio. La strage avverrà cinque mesi più tardi. Sarò passato diverse volte da piazza Fontana, ma allora la banca non era se non un banale edificio a due passi dal Duomo che credo di non avere nemmeno notato. Come tanti della mia generazione ero attento a quello che avveniva, leggevo la stampa di opposizione e tenevo d’occhio i fermenti libertari che avevano prodotto i movimenti del 1968. 
Anni di esaltazione collettiva, clima di intensa vivacità culturale. La notizia della strage arrivò in Calabria con tutto il suo orrore e negli ambienti in cui vivevo e agivo io si ebbe subito il presagio di qualcosa di losco, di innominabile. Capimmo poi che si tentava un colpo di stato per assassinare la giovane democrazia italiana. L’arresto di Pietro Valpreda e la morte di Giuseppe Pinelli agirono su di me molto in profondità e non fui più lo stesso. Credo che questo sia avvenuto nelle coscienze di tanti giovani della mia età, e non solo”. 
In totale i poeti presenti nell’antologia sono 42, viventi e scomparsi, italiani e stranieri, con materiali apparsi in libri e organi di stampa fra i più diversi, e con molti testi completamente inediti.