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MORTARA - Una perla preziosa incastonata nel suo angolo verde, ma circondata dalla modernità che avanza. L’abbazia di Sant’Albino resta un angolo di storia, tradizione e fede da preservare. Un compito al quale contribuirà l’associazione di promozione sociale “Sant’Albino” che da giovedì scorso, 9 maggio, si occuperà a tutti gli effetti degli aspetti laici legati alla “chiesa plebana”. La settimana scorsa è stato anche formalizzato l’accordo con Franca Beneventi che, per i prossimi tre anni, proseguirà nella sua apprezzata opera di accoglienza dei pellegrini in transito lungo la via Francigena. Un accordo di tre anni che potrà essere successivamente riconfermato. L’Associazione è invece presieduta da Maria Forni, affiancata  da altri quattro membri: Ezio Gè, Luigi Ferraris, Alberto Gallo e Giovanni Patrucchi. “Con questo accordo tra ente pubblico e associazione – spiega il sindaco Ettore Gerosa – avviamo una gestione della parte laica dell’abbazia più snella e efficace. Inoltre l’associazione è formata da persone di grande cultura e che nutrono un incondizionato amore verso Sant’Albino”. L’associazione si è costituita nel luglio del 2023. La convenzione con il Comune ha una durata di 10 anni e scadrà nel 2034. “Dopo la costituzione dell’Associazione – spiega il presidente Maria Forni – abbiamo dovuto assolvere ad una lunga sequenza di obblighi burocratici, ma ora siamo pronti ad iniziare a pieno regime. Ringrazio per la disponibilità Franca Beneventi che ha accettato di proseguire nell’incarico che fino a qui ha svolto in modo meritorio ed encomiabile”. Perciò era scatta il momento del “fare”. La fase operativa è il vero banco di prova. I propositi di partenza non mancano. “Per prima cosa – afferma Ezio Gè, membro dell’associazione – abbiamo intenzione di acquistare una decina di brandine nuove, con tanto di materassi e lenzuola. In parte servono per aumentare i posti disponibili presso la foresteria, in parte per sostituire gli arredi più usurati”.