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GARLASCO - Fragore di applausi al “Martinetti” di Garlasco, tutto esaurito per i Riso e Amaro che hanno riportato in scena il complesso adattamento dei film di Hitchcock, “Paura in palcoscenico”. 
Con la regia di Marta Comeglio, gli attori della compagnia filodrammatica mortarese hanno dato tutti loro stessi per portare a casa il risultato di una messa in scena complessa da un punto di vista tecnico e amatoriale. 
Novità della replica, oltre a qualche taglio, la presenza della musica dal vivo, suonata al pianoforte da Beatrice Busto, compagna musicale ormai inseparabile della compagnia. 
Il palcoscenico del teatro di Garlasco è diventato un enorme buco di serratura, simbolo della porta del tempo, che porta gli attori tra un film e l’altro del grande regista americano. 
Dagli anni ’40 agli anni ’60, sono otto i film scelti da Marta Comeglio per raccontarci il genio di Hitchcock: Rebecca, la prima moglie, Notorius – L’amante perduta, Nodo alla gola, L’uomo che sapeva troppo, La finestra sul cortile, La donna che visse due volte - Vertigo, Psycho e Gli uccelli. 
Marta Comeglio ne parla così: “L’anima nera e profonda dell’uomo diventa protagonista in un mondo attraversato dalla psicoanalisi, un mondo dove i rapporti tra gli individui sono semplicemente complessi. Proprio la parola estrapolata da quelle immagini che hanno fatto di Hitchcock un genio assoluto, diviene significativa di ogni vicenda. La parola non detta, il sentimento non espresso, la mancanza di parole per esprimere i propri sentimenti, sono la molla che fa esplodere le pulsioni latenti trasformandole in azioni senza controllo. Molto spesso è l’amore, l’attrazione, a farne le spese o a causare questa perdita di controllo, trovandosi al centro di ogni azione umana. Amore che, anche davanti alla perdita di ogni certezza, come nel catastrofico Gli uccelli, sembra comunque sopravvivere nella coppia di inquietanti Love birds.”

Vittorio Orsina