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MORTARA - La palla a spicchi per portare allegria dall’altra parte del mondo.
Non si poteva scegliere definizione più azzeccata per descrivere le premesse, ma soprattutto gli obiettivi, dell’appuntamento a canestro del prossimo fine settimana nel campetto esterno del PalaGuglieri, rimesso a nuovo circa due anni fa e che è dedicato alla memoria di Gregorio Lampugnani. 
Il suo sorriso contagioso sprigiona ancora oggi solidarietà, con un impulso vitale in continua ascesa e una dose inesauribile di entusiasmo, e costruisce cose concrete grazie agli amici che hanno scelto un villaggio africano come destinatario finale della loro enorme opera di volontariato. 
E il messaggio «portare allegria dall’altra parte del mondo» è forse la sintesi migliore degli obiettivi dell’associazione «Greg4Ever». 
Una frase, non a caso, pronunciata da una delle tantissime amiche di Gregorio che, insieme ad altrettanti numerosi amici ha scelto per descrivere, attraverso i canali sociali ufficiali dell’ente del Terzo settore, la loro attività.
Il «Torneo del campetto», in programma tra sabato 14 e domenica 15 giugno nel campo da basket in prossimità di viale Dante, sarà come di consueto il teatro delle sfide in suo ricordo. 
Il giovane mortarese, prematuramente scomparso l’11 gennaio 2019, dopo aver combattuto coraggiosamente fino all’ultimo giorno con una terribile malattia che non gli ha lasciato scampo, è stato infatti, tra i moltissimi altri interessi di un’esistenza breve ma vissuta pienamente, senza mai abbandonare il sorriso, anche un giocatore di pallacanestro, bravo e appassionatissimo. 
Da queste premesse è nata l’idea, a partire dalla sua scomparsa, di legare proprio il suo nome a una manifestazione nata anni prima, che lo aveva visto protagonista in campo e che nel 2025 taglia il traguardo dall’altissimo valore simbolico dei dieci anni. 
Dal 2019, gli organizzatori del «Torneo del campetto», molti dei quali fanno parte anche dell’associazione, hanno stretto una collaborazione con l’ente del Terzo settore nato proprio per portare avanti il ricordo di Gregorio attraverso azioni concrete e tangibili. Che hanno già consentito di realizzare diversi progetti nel villaggio di Koko, in Benin, Africa occidentale.
Salute e basket. Due capisaldi scolpiti in maniera granitica nella lista delle priorità dell’associazione «Greg4Ever», che si appresta a scendere letteralmente in campo nel prossimo fine settimana per l’evento principe del calendario di iniziative annuali. Si tratta di quello visivamente più appariscente, con due giorni di tiri a canestro, musica, divertimento e iniziative collaterali rivolte a tutti, non solo a chi scenderà in campo per provare a vincere il torneo. Ma in realtà l’azione dei volontari si compie silenziosamente in maniera quotidiana. I risultati, al contrario, fanno rumore eccome. Ed è un suono bellissimo, di solidarietà, capace di raccogliere fino ad oggi oltre 25mila euro di aiuti. Somme che contribuiscono direttamente al sostegno dei bambini della scuola di Saint-Armand di Koko, un arrondisment del Dipartimento delle colline nel territorio comunale della città di Banté. Pochissimi abitanti, ma un oceano di bambini che quotidianamente ricevono l’indispensabile sostegno non solo dell’associazione mortarese, ma anche di altri enti nati precedentemente. Una delle figure chiave della macchina della solidarietà è quella di don Gabriel, il sacerdote cattolico che più di ogni altri tiene i contatti diretti con la comunità locale.
E che si relaziona con i membri dell’associazione «Greg4Ever» sin dalla sua costituzione. Ovvero da quando tre tra i più grandi amici di Gregorio Lampugnani hanno deciso di strutturarsi e costituire formalmente l’ente di Terzo settore. Ben presto l’iniziativa promossa da Beatrice Lasagna, Martina Fosterni e Mattia Villaggi ha coinvolto altri amici di Gregorio e ulteriori ragazzi, tutti ben al di sotto dei trent’anni, ma con idee chiarissime. Ma perché proprio l’Africa?
“Grazie ad altre associazioni del territorio di cui avevamo contatti diretti - spiega Mattia Vilaggi - abbiamo potuto sviluppare più velocemente, ma soprattutto concretamente, il nostro obiettivo, quello di fare del bene in ricordo del nostro amico. E abbiamo scelto di farlo attraverso due grandi obiettivi principali: la salute e lo sport, in particolare la pallacanestro”. 
Così, in modo eccezionalmente rapido, considerate anche le ulteriori difficoltà causate dalla pandemia che dal 2020 ha rischiato di frenare, se non addirittura di arrestare in modo definitivo ogni genere di iniziativa umanitaria, l’ente ha già «messo a terra» diversi progetti. I nuovi propositi sono ovviamente proseguire nel solco già tracciato. Nel villaggio è già stata realizzata la scuola, con una biblioteca che porta il nome di Gregorio Lampugnani e i bagni. “Il nostro contributo - chiarisce Mattia Villaggi a nome dell’associazione - che finora è stato di oltre 25mila euro grazie alle donazioni di moltissime persone, si unisce all’operato di altre realtà del Terzo settore che agiscono nei Paesi del terzo mondo, come la fondazione «Cuore Fratello» e, per quanto riguarda il mondo della pallacanestro, con «Slam Dunk», che si propone di Migliorare le condizioni di vita dei giovani che vivono nelle aree economicamente e socialmente degradate”. Attraverso il torneo del prossimo fine settimana, la possibilità per tutti di contribuire a questi progetti, ma non soltanto. “Le donazioni - prosegue Mattia Villaggi - sono certo fondamentali, ma ci proponiamo anche di crescere numericamente. Oggi la nostra associazione ha raggiunto e superato i cento soci, che con il loro contributo, unito a tutti gli altri, ci permettono di aiutare concretamente una realtà che conta oltre mezzo migliaio di bambini. Per portare avanti i nostri progetti e le nostre iniziative, tuttavia, c’è bisogno anche di «braccia». Nel senso di persone, ragazzi ma non solo, che desiderano impegnare il loro tempo libero con gesti concreti, ad esempio nell’organizzazione degli eventi come il torneo del prossimo fine settimana, che vedrà anche il prezioso contributo della palestra «IMove» di Vigevano e che sarà presente nell’area del palazzetto per offrire la possibilità anche a chi non parteciperà di persona al torneo di pallacanestro, di conoscere la loro offerta sportiva”. La musica non mancherà per due lunghissime giornate, dal pomeriggio di sabato e per tutta domenica, grazie al dj set, così come altre iniziative collaterali a bordo campo. Sotto le plance, però, sarà sfida vera con quasi venti terzetti (le squadre possono essere composte da un massimo quattro giocatori, tre in campo), pronti a tirare a canestro per Gregorio.

Riccardo Carena