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Mortara da “capitale dell’oca” a centro di riferimento per lo studio e la cultura del riso. Infatti dopo l’interessamento dell’Università di Torino, anche l’Ente nazionale risi ha espresso ufficialmente il suo interesse per trasformare l’ex sede Enel di Mortara in un volano per la crescita economica e culturale di tutta la Lomellina. L’adesione dell’Ente risi alla proposta avanzata dal Gal e dal Comune non è cosa da poco, basta ricordare che il centro che si trova alle porte di Mortara ospita la banca del germoplasma che custodisce oltre mille 700 varietà di riso a partire dall’Ottocento ad oggi. Una sorta di caveau che custodisce un tesoro di inestimabile valore. Le conoscenze, le competenze e gli studi sul riso potranno trovare una nuova casa nel campus dello studente che verrà realizzato in viale Dante. “Regione Lombardia – spiega il primo cittadino Ettore Gerosa - ha individuato 14 Aree Interne, un modo elegante per chiamare le zone depresse, a favore delle quali verrà erogato un cospicuo contributo pubblico. I soldi devono essere indirizzati per la realizzazione di progetti di interesse generale che potenzino i servizi e attivino un effetto di contro esodo dai grandi centri verso la periferia. Sfruttando questa grande opportunità, in collaborazione con il Gal e tutti gli altri Comuni dell’Area interna, vogliamo realizzare un campus studentesco presso l’immobile abbandonato dell’ex Enel. Oltre a recuperare un’area degradata andremo a valorizzare un’eccellenza della Lomellina come il riso. Ma tutto ciò non sarebbe possibile senza partner dome l’Università di Torino e l’Ente nazionale risi”. Proprio quest’ultimo, nella giornata di lunedì 13 maggio, ha espresso la sua attenzione verso l’opportunità di partecipare, in stretta collaborazione con il dipartimento si Scienze agrarie forestali e Alimentari dell’Università di Torino, alla formulazione di una proposta formativa incentrata sulla coltura e cultura del riso. Saranno quindi studiati percorsi formativi per la crescita professionale e personale in modo da dare un contributo significativo allo sviluppo socio-economico del territorio, nonché alla valorizzazione delle risorse tradizionali e culturali della Lomellina.