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MORTARA - Ormai è ufficiale, a Mortara arriva il commissario. Ma non c’entra nulla ne il governo cittadino e men che meno la (presunta) crisi interna alla maggioranza. Ad essere commissariato sarà il Comitato locale della Croce Rossa. Infatti nessuno si è fatto avanti per il “dopo Fosterni”.
 Sabato 4 maggio si sono chiusi i termini per la presentazione dei candidati per l’elezione del direttivo e del presidente dell’associazione di viale Capettini. Una responsabilità che evidentemente nessuno ha intenzione di accollarsi per i prossimi 4 anni. Inoltre il presidente uscente, reduce da due mandati consecutivi, per statuto non può ricandidarsi. Conseguenza: domenica 19 il seggio elettorale presso la sede mortarese della Cri non sarà nemmeno allestito. Dal giorno successivo, lunedì 20 maggio, si avvierà la procedura che porterà alla nomina del commissario. 
Non succedeva da 8 anni. Insomma, per Mortara il commissariamento non è una novità. Molto diverse sono invece le motivazioni che portano al commissariamento. Questa è infatti la prima volta, da almeno 40 anni a questa parte, in cui si registra la mancanza di candidati al ruolo di presidente locale. La nomina del commissario spetta formalmente, su proposta del comitato regionale, a Roma. Tuttavia il nominativo sarà suggerito da Mortara che, salvo imprevisti, sceglierà la propria figura di riferimento. Fare ora un identikit non facile. Ma la logica vuole che so tratti di un volontario ben addentro alle dinamiche dell’associazione. Non sarà una burocrate calato dall’altro. Si tratterà invece di un traghettatore che si occuperà dell’ordinaria amministrazione e che, soprattutto, dovrà gettare le basi per un nuovo appuntamento elettorale.  Questione di qualche mese. Tanto più che l’appuntamento settembrino con la sagra del Salame d’Oca di Mortara potrebbe essere vissuto dal comitato con un nuovo presidente eletto. A prima vista potrebbe sembrare una ripetizione del “fiasco” delle elezioni (che non ci saranno per mancanza di candidati) del prossimo 19 maggio. In realtà a settembre le condizioni saranno decisamente cambiate. Infatti a quel punto, dopo i mesi di discontinuità garantiti dal commissariamento, la figura di Umberto Fosterni potrà essere spendibile per un terzo mandato. Che non sarebbe più consecutivo rispetto ai primi due. Su questo fronte Umberto Fosterni è una Sfinge: “Non posso sapere cosa accadrà in futuro. Ogni passaggio deve essere affrontato al momento debito. Per prima cosa c’è la fase della nomina del commissario. Già questa è un’incognita”. Intanto lo scorso 24 aprile l’assemblea dei soci ha votato il “miracolo Fosterni”.  Che cos’è? Un modo altisonante per celebrare un bilancio che, dopo tre anni vissuti pericolosamente con i conti in rosso, ha finalmente fatto registrare il segno positivo. Il 2023 si è chiuso con un attivo di 2mial e 210 euro. “È quasi come aver compiuto un miracolo – commenta a riguardo il presidente uscente Umberto Fosterni – ma è soprattutto il frutto di una gestione attenta ad ogni dettaglio, ad ogni risparmio, ad ogni centesimo impegnato. Non mi stancherò mai di ringraziare tutti i volontari e i mortarese. Dai cittadini abbiamo ricevuto una grande dimostrazione d’affetto, la città ha risposto al nostro appello e ci è stata vicina nel momento del bisogno. Le numerose tessere associative sottoscritte in questi mesi sono state determinanti per rimettere i conti a posto”. 
Ma non è finita. L’ombra del passato incombe sul futuro. Anche perché a provocare le maggiori difficoltà economiche sono state delle scelte politiche. 
Il modello Lombardo della sanità, spesso indicato come esempio virtuoso, ha nei fatti messo in ginocchio realtà volontaristiche come quella della Croce Rosa. Basta ricordare le scelte di Asst che ha affidato ad una cooperativa i viaggi che in precedenza erano assegnati alla Croce Rossa. Un’operazione che ha portato ad una perdita di fatturato di 120mila euro per il comitato mortarese. Senza entrare nel merito dei guai poi emersi con l’affidamento di Asst dei servizi di trasporto ad una cooperativa.