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CANDIA – Ritardi cronici e qualche problema. E l’utenza di certo non si affolla per prendere il treno Mortara – Casale Monferrato a quasi due mesi dalla riapertura della tratta, l’11 settembre scorso. Mancava da più di un decennio, in tanti la volevano, ma finora questi 29 chilometri di ferrovia che collegano la capitale del Monferrato a Mortara e quindi a Milano stenta a decollare. Non secondario il fatto che i treni non viaggino sabato e domenica. Quindi i pendolari sono i benvenuti a bordo. I turisti un po’ meno. “Prima di tirare le somme – chiarisce Stefano Tonetti, sindaco di Candia, che tra più di tutti in Lomellina si è battuto per riottenere il servizio – aspetterei altri mesi e soprattutto che non ci siano più problemi strutturali. Sul ponte che attraversa il Sesia, quindi vicino al mio paese, il convoglio viaggia sempre a passo d’uomo per motivi di consolidamento, che coinvolgono anche alcuni tratti. Proprio nel fine settimana, a binari sgombri, i lavori vanno avanti febbrili con l’obiettivo di garantire una sicurezza al massimo livello”. Per questo a volte qualche treno è costretto a fermarsi per interventi straordinari che gli addetti di Rfi sono costretti a compiere anche durante i giorni feriali. Da qui Stefano Tonetti spiega una sorta di “disamoramento” da parte dell’utenza, che si aggiunge agli undici anni in cui hanno dovuto trovare mezzi alternativi, come autobus o automobile.  “Sono convinto – conclude il primo cittadino candiese – che una volta che i problemi saranno risolti e non ci saranno più interventi e quindi ritardi di alcun tipo, la tratta sarà apprezzata e utilizzata. Chiaramente non posso dire io se questi problemi tecnici fossero già stati notati prima, o siano emersi dopo: forse sarebbe stato meglio tenere chiuso due mesi in più e risolverli e poi partire a pieno regime”. Ma erano quasi cinque anni che la riapertura era data per “imminente”: davvero aspettare ancora sarebbe stato troppo. 

Davide Maniaci