Login / Abbonati

Una serie di storie che raccontano la passione, l’ossessione, lo smarrimento e la riscoperta della parte più intima della propria anima. Storie che non si leggono, ma si possono “guardare”. Infatti quelli in mostra presso il Civico17 sono quadri che narrano vicende umane, dolori, e violenze della vita di tutti giorni. Le opere sono realizzate dalla pittrice Laura Boccalini (nella foto) e rimarranno in esposizione fino al 20 maggio presso la biblioteca civica “Francesco Pezza”.
Le tele, nell’ambito dell’esposizione che prende il nome di “Metafore”, sono allegorie tridimensionali che si rifanno alla mitologia greca. Raccontano le miserie, le gioie e le incongruenze dei tempi moderni. Oggi si può essere soli anche in mezzo alla folla. Oggi si può essere inascoltati anche se circondati da telefonini e mezzi di comunicazione istantanei. Oggi ci si può sentire privi di tutto anche se si possiede ogni cosa. Sono queste le sensazioni che trasmettono le opere in mostra.
“Mi sono avvalsa di metafore - racconta la pittrice Laura Boccalini - per creare immagini di forte carica espressiva, volendo descrivere i vari temi in modo più possibile esplicativo. Cinque delle dieci tele sono allegorie in cui ho introdotto particolari in 3D che rappresentano la parte negativa della vita, mentre la bidimensione è quella positiva, che sento mia; il posto in cui rifugiarmi. Nella maggior parte dei dipinti viene rappresentato il mio vissuto più recente. Credo fortemente che l’arte, in ogni sua forma, abbia in sé la particolare occasione per raccontarsi in modo eloquente anche senza l’uso della parola. L’arte ha il compito e l’opportunità di essere condivisa”.

Luca Degrandi