Login / Abbonati

L’Ecomuseo del paesaggio lomellino ha accolto con favore l’idea della «Piazza della Lomellina». Ora i contatti con il Comune di Mortara sono tenuti dal presidente Francesco Berzero. 
“Abbiamo ricevuto l’invito dal vice sindaco Laura Gardella – spiega Franco Berzero – e abbiamo subito aderito convintamente perché l’iniziativa va nella direzione delle attività statutarie dell’Ecomuseo, che, vorrei ricordare, una quindicina di anni fa ha ottenuto il riconoscimento della Regione Lombardia. I nostri uffici hanno diramato gli inviti ai componenti della Cesta lomellina, l’autentico paniere delle eccellenze gastronomiche fra Po, Ticino e Sesia in grado di dare visibilità alle aziende agricole, da cui si potrà far confezionare la cesta con i prodotti desiderati”. 
Sono diciotto i partecipanti: il nucleo più numeroso è quello mortarese con Cascina Alberona, La Liberata e Salumeria Nicolino. Due i soci da Cozzo (i fratelli Carnevale Giampaolo ed Erika Fornaroli), Breme (i produttori di cipolla Marco Aceti e Carlo Padula) e Vigevano (Oca sforzesca e Cascina Mora bassa). 
Poi le aziende agricole Riva di Cilavegna, Zerbi di Pieve Albignola, Zafferano della Lomellina di Dorno, le società agricole Sala Virginio e figli di Ferrera Erbognone, Santa Maria dei Cieli di Mede e Massino di Sartirana, il forno Fratelli Collivasone di Parona, l’Angolo dei sapori di Robbio e la Cooperativa Mulino di Suardi. “Al momento – precisa Berzero – abbiamo ricevuto diversi sì di massima e qualche partecipazione sicura, ma siamo consapevoli che mancano ancora sei mesi all’appuntamento e quindi ci aggiorneremo nelle prossime settimane”. La Cesta lomellina vuole riunire le principali peculiarità pronte per essere degustate sulla tavola di casa o regalate a parenti e amici. Nel paniere si va dal salame d’oca al “salàm d’la duja” (sotto grasso), dal riso alle confetture e alle salse con marchio Deco (cipolla rossa di Breme, zucca di Dorno e asparagi di Cilavegna), dalla pasta a base di zucca, cipolla e asparagi alle offelle di Parona fino allo zafferano e alla zucca bertagnina di Dorno, ai formaggi di Sannazzaro e di Zeme, e ai fagioli borlotti di Gambolò.

Umberto De Agostino