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MEZZANA BIGLI – L’Università Statale di Milano ha inaugurato lunedì scorso, 13 maggio, la prima sperimentazione di riso ottenuto con le Tecniche di evoluzione assistita (Tea), cioè senza inserimento di materiale genetico esterno. Obiettivo: ottenere una varietà più resistente alle malattie, in particolare al fungo responsabile della malattia del brusone, e ridurre l’utilizzo di pesticidi. Si tratta delle prime piante Tea a essere autorizzate in campo aperto in Italia, che cresceranno nei terreni dell’azienda agricola Radice Fossati. Un piccolo terreno di 28 metri quadrati segna un grande traguardo per la ricerca biotecnologica: progetto che il Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Università di Milano sta portando avanti dal 2017, ma che viene testato solo ora fuori dal laboratorio. “Certifichiamo – ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi – un nuovo patto tra politica e scienza e poniamo le basi di un progetto che abbiamo per primi voluto testare in Italia. L’agricoltura lombarda vuole continuare a essere all’avanguardia dell’innovazione quando si tratta di offrire cibo di qualità, sicuro e sempre più sostenibile. La richiesta di diminuire l’impatto ambientale del settore può essere supportata solo permettendo di utilizzare tecniche come queste. Ci auguriamo che questo sia solo il primo passo per estendere queste sperimentazioni ad altre colture in ambito cerealicolo e non solo”. RIS8imo, questo il nome del progetto, è frutto di un lungo iter di approvazione da parte del ministero dell’Ambiente e di Ispra: si tratta della prima sperimentazione in campo aperto in Italia da vent’anni a oggi e la prima autorizzata con piante ottenute con le Tea. “È una giornata rivoluzionaria per i biotecnologi vegetali che si occupano di miglioramento genetico delle piante – ha detto Vittoria Brambilla, docente di Botanica generale del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali della Università Statale di Milano e a capo del progetto RIS8imo – Il riso Arborio che abbiamo portato in questa risaia presenta le varianti inattivate di tre geni associati alla suscettibilità al brusone, che potrebbero trovarsi anche con bassa frequenza in natura, ma che noi abbiamo inserito in modo preciso tramite le Tea”. “Esprimiamo entusiasmo per un’iniziativa – dicono Marta Sempio, presidente di Confagricoltura Pavia, e Alberto Lasagna, direttore – che combina innovazione e tradizione agricola, sottolineando il ruolo della nostra associazione nel promuovere pratiche agricole avanzate e confermando il nostro impegno verso un futuro agricolo sostenibile e produttivo”.

Umberto De Agostino