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Una mozione, in vista del primo maggio, per riaffermare la necessità di contrastare la precarietà del lavoro, lo sfruttamento e la povertà, anche di chi lavora. Con questa motivazione il consigliere comunale Giuseppe Abbà (nella foto) ha presentato un documento che elenca le azioni per tutelare i lavoratori e le loro retribuzioni.
 “Nel nostro Paese è ben noto il fenomeno della povertà lavorativa – spiega l’esponente del Partito della rifondazione comunista -  in altri termini anche lavoratrici e lavoratori stabilmente impiegate/i (talora anche qualificate/i) che si trovano ad avere gravi problemi di insufficienza del reddito da lavoro. Questo fenomeno, oltre a non corrispondere al dettato costituzionale italiano, viola un principio del pilastro europeo dei diritti che recita: I lavoratori hanno diritto ad una retribuzione equa che offra un tenore di vita dignitoso. Sono garantite retribuzioni minime adeguate che soddisfino i bisogni dei lavoratori e delle loro famiglie in funzione delle condizioni economiche e sociali nazionali, salvaguardando nel contempo l’accesso al lavoro. Questa situazione ha preoccupato forze politiche e sindacali del nostro Paese che hanno depositato in sede parlamentare o attraverso leggi di iniziativa popolare la richiesta dell’istituzione del salario minimo orario”.
Il consiglio comunale dovrà quindi votare la proposta di Giuseppe Abbà che impegna l’amministrazione a sostenere in sede Anci, nonché in tutte le sedi opportune, di concerto con i sindacati, tutti gli atti e le misure che portino all’istituzione di un salario minimo per i lavoratori sia pubblici che privati.
“Serve che la politica – conclude Abbà -, anche quella locale,  porti avanti tutte le necessarie iniziative nei confronti del Parlamento volte all’adozione di provvedimenti legislativi tesi a tutelare i lavoratori da retribuzioni indebitamente basse e ad introdurre l’adeguamento per tutti coloro che lavoreranno in un appalto comunale di un salario minimo di 10 Euro l’ora. È necessario introdurre la precondizione obbligatoria, nella stesura del testo degli appalti comunali, che tutte le lavoratrici e i lavoratori che saranno impegnati da chi si aggiudicherà un appalto del Comune di Mortara dovranno percepire un salario minimo di 10 euro l’ora”.

Luca Degrandi