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MORTARA - Una comunità per minori stranieri non accompagnati ha aperto all’ex Belvedere, suscitando non poche polemiche e proteste da parte degli ex dipendenti della Cooperativa Faber che hanno segnalato la situazione. 
La vicenda della Faber è stata al centro di un acceso dibattito, sollevato dall’Informatore Lomellino. La Cooperativa Faber, da anni impegnata nell’accoglienza di richiedenti asilo e minori stranieri non accompagnati nella provincia di Pavia, è stata oggetto di numerose accuse da parte degli ex dipendenti. 
Questi ultimi hanno lamentato più volte il mancato pagamento degli stipendi e delle altre retribuzioni dovute, così come il non rispetto dei diritti dei richiedenti asilo, tra cui il pocket money che non veniva corrisposto e il mancato pagamento regolare di affitti e utenze, con conseguenti condizioni fatiscenti nelle strutture di accoglienza. In risposta a queste problematiche, diversi lavoratori avevano intrapreso vertenze sindacali con Cgil e Uil, e molte richieste di pignoramenti presso terzi sono state avanzate. 
Tuttavia, i conti della Faber risulterebbero vuoti, lasciando poche speranze di risoluzione a breve termine. La situazione si complica ulteriormente con la nascita della Cooperativa Lycos, che è gestita dalle stesse persone coinvolte nella Faber, ovvero Fabio Garavaglia e la sua compagna. La Lycos ha pubblicato diversi annunci di lavoro su Indeed, suscitando sospetti per le promesse ritenute irrealistiche dagli ex dipendenti. Gli annunci prevedevano contratti a tempo indeterminato con stipendi da 1.400 a 1.700 euro al mese, e numerosi benefit tra cui alloggio, assicurazione sanitaria, corsi di lingua, mensa aziendale e orario flessibile. 
Nonostante le affermazioni di Garavaglia, che avrebbe dichiarato che la Lycos è stata aperta con l’intento di saldare i debiti della Faber, gli ex dipendenti restano scettici. Lo scorso 10 giugno, in un gesto di protesta per l’apertura della nuova comunità per minori, alcuni ex dipendenti si sono fotografati e hanno fatto un breve video di denuncia davanti ai cancelli dell’ex Belvedere. 
“Chiediamo a Comune, Ats e Prefettura – commentano gli ex dipendenti Marco De Giorgi, Eva Noielli e Sandra Villano – come sia possibile una nuova comunità quando lo stesso presidente è in fallimento con la coop precedente”. 
Mentre la comunità per minori all’ex Belvedere apre le sue porte, le ombre del passato e le tensioni presenti continuano a gravare sulla Cooperativa Lycos. 
Le richieste di giustizia e trasparenza da parte degli ex dipendenti restano forti, e il sospetto che sotto la superficie le cose non siano come appaiono è ancora vivo.