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Con il voto favorevole dei rappresentanti della maggioranza e il voto contrario di Giuseppe Abbà, Luisa Della Bella, Marco Barbieri e Luigi Tarantola è stato approvato in consiglio comunale il nuovo piano tariffario Tari. Le aliquote della tassa rifiuti, per legge, devono coprire interamente i costi del servizio. La crescita dei costi del carburante e dello smaltimento rifiuti ha reso necessario l’incremento del 5 per cento deciso lunedì scorso, 3 aprile.
“L’aumento del 5 per cento – spiega l’assessore al Bilancio, Renato Ferraris - è stato spalmato per il 60 per cento sulle utenze non domestiche e per il restante 40 per cento su quelle domestiche. Una scelta compiuta per tutelare le famiglie e e le fasce più sensibili”.
Un nucleo famigliare di tre persone pagherà 9 euro in più rispetto all’anno precedente. Per una famiglia di quattro persone l’incremento medio è invece di circa 12 euro. La “stangatina” è invece sulle utenze non domestiche. Banche e istituti di credito dovranno “scucire” per la tassa rifiuti 155 euro in più, mentre per gli ospedali è prevista un aumento di spesa di ben 6mila e 679 euro. Non sono esclusi musei e luoghi di culto, per loro l’aumento medio è stato stimato in 198mila euro. Restano invece bloccate le altre imposte comunali. Invariata l’addizionale Irpef, con l’esenzione totale per i redditi inferiori ai 12mila euro l’anno. Ante l’imposta municipale propria non è  stata toccata.
“Non è stato facile far quadrare i conti – aggiunge l’assessore alle Finanze – perché restano delle difficoltà oggettive, soprattutto nella capacità di riscossione dei tributi. Si tratta di un bilancio di previsione che ancora risente di alcune scelte del passato. Lo si può vedere anche nel piano triennale dei lavori pubblici all’interno del quale non ci sono ancora tutti i nostri progetti”.
Insoddisfatta, come da copione, tutta l’opposizione. Giuseppe Abbà, altre a contestare l’aumento della Tari, ha chiesto l’innalzamento della soglia di esenzione completa dall’addizionale Irpef.
“Viene detto che l’aumento del 5 per cento è poca roba – commenta l’esponente del Prc – però non viene valutato il quadro generale. C’è già stato l’aumento dell’otto per cento dell’acqua, i lavoratori e i pensionarti devono affrontare il caro vita, l’aumento del costo del gas e della luce!”.

Luca Degrandi