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MORTARA - Un evento più unico che raro. Una grande opportunità non solo per le tre parrocchie cittadine, ma per tutta Mortara. 
Domenica prossima, 26 gennaio, alle 18 nella basilica di San Lorenzo si svolgerà la solenne celebrazione eucaristica di apertura del Giubileo. La chiesa dedicata al santo con la graticola, infatti, è stata indicata dal vescovo di Vigevano come una delle “chiese giubilari” della diocesi. Si tratta dunque di un luogo in cui è possibile vivere l’esperienza spirituale dell’anno santo senza dover per forza recarsi in pellegrinaggio a Roma. E sarà proprio monsignor Maurizio Gervasoni a presiedere la Santa Messa di domenica prossima. Lo stesso vescovo, a livello diocesano, a dato avvio all’anno santo con una celebrazione solenne lo scorso 29 dicembre, presso la cattedrale di Vigevano.
Il Giubileo, aperto da papa Francesco lo scorso 24 dicembre durante la Messa della notte di Natale, sarà vissuto anche a Mortara con grande rilevanza.
“Vogliamo vivere anche nella comunità di Mortara un momento celebrativo che segni per noi l’avvio dell’esperienza giubilare e diventi occasione di riflessione e di ringraziamento per questa preziosa e straordinaria opportunità offerta alla vita dell’intera città. – spiega il parroco don Marco Torti – La celebrazione liturgica di domenica prossima non rappresenta un momento legato unicamente alla vita delle nostre parrocchie, ma si tratta di un evento solenne per tutta la comunità cristiana e civile, unendo fede, tradizione e impegno per il bene comune. La presenza delle autorità civili, delle associazioni parrocchiali e delle realtà cittadine non sarà solo un atto di partecipazione, ma un segno tangibile di quella collaborazione e comunione che ci guidano verso un futuro carico di speranza e carità”.  
La celebrazione liturgica, già importante per il significato del Giubileo, sarà impreziosita dal ricordo del martirio del beato Teresio Olivelli, avvenuto 80 anni fa. E proprio il tema dell’anno santo “Pellegrini di speranza” mette in luce l’eroismo cristiano del giovane mortarese, che ha donato la vita nel campo di prigionia tedesco. Il giovane Olivelli è stato un autentico “portatore di speranza”, illuminando il buio del lager con la luce del vangelo vissuto. Quella del martire mortarese è stata una vita spesa all’insegna della carità, dell’amore e, di conseguenza, della speranza cristiana.
“In questa occasione faremo anche memoria dell’80esimo anniversario del martirio del beato Teresio Olivelli, avvenuto il 17 gennaio 1945 nel campo di prigionia di Hersbruck, – precisa don Marco Torti – affinché la sua testimonianza eroica di fede e carità rimanga sempre viva nella vita della comunità mortarese”. 
Da lunedì 27 gennaio, poi, in basilica sarà allestito un “cammino”: un percorso di quattro tappe per ottenere l’indulgenza.