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Moda Palio Mortara. I portici del palazzo municipale ospitano un grande omaggio ad Ermanno Lesca (nella foto). In cabina di regia c’è Sandro Passi e l’evento si chiama “Ermanno fashion set”. Un viaggio nella storia della principale manifestazione della città o meglio, per dirla con le parole di Passi, la presentazione della collezione autunno di uno stilista completamente made in Mortara. È la collezione autunno del 1490/1970/2023/Duemilacheverrà.
“Le mode, da sempre, nascono dalla gente, dalla strada, da un contesto sociale o culturale. - commenta Sandro Passi (nella foto) - Poi gli stilisti, i sarti, i couturier... creano, prendendo spunti, realizzando quello che – con una sensibilità di cui dispongono solo loro – hanno visto, annusato, captato. Ed ecco la nascita di mode e modelli, la nascita di mode che saranno proposte, e imposte, da questi stilisti. Ermanno Lesca ha fatto questo”. Lesca, personaggio poliedrico, dal carattere non certo facile... diciamo pure spigoloso, è stato uno degli artefici del successo del quale si è vestita la principale manifestazione della città dell’oca. È stato l’ideatore del Palio. Ha preso per mano il Palio e lo ha accompagnato fino ai primi anni Duemila: sempre un passo indietro rispetto alla ribalta del palcoscenico, Ermanno Lesca ha governato il “dietro le quinte” del mondo paliesco mortarese. 
Per anni Ermanno Lesca ha messo in scena lo sfarzo del rinascimento sforzesco a spasso per Mortara. Lo ha fatto con il suo stile, inevitabilmente teatrale. Lo ha fatto coinvolgendo una città che aveva voglia di quel “qualcosa in più”. Quel plus è stato proprio il Palio, con la nascita delle Contrade abbinate ai bar e al club cittadini. 
“C’è una situazione, una frase di cui tutti abusano - probabilmente sbagliando - quando si organizza un qualunque evento per ricordare una persona che non c’è più. Si dice con leggerezza: a lui/ lei... sarebbe piaciuto. Piaciuto un corno! - aggiunge Passi - Siccome il defunto è defunto, neppure la persona a lui/lei più vicina potrà mai sapere se gli/le sarebbe piaciuto. In questo caso però osiamo e affermiamo con sicurezza: a lui non sarebbe piaciuto quello che abbiamo fatto con le sue creazioni. Perché l’Ermanno era un umile, un semplice, una persona da paese, del paese, non ha mai fatto la star, non è mai stato trattato da star, anche se avrebbe potuto farlo, e se avrebbe dovuto essere trattato come tale. Aveva delle doti in più che non gli sono state sufficientemente mai riconosciute. Lui ha cucito, da semplice artigiano di buona manualità, con esperienza del palcoscenico (mica da poco! si parla dei Legnanesi!), ha cucito dei vestiti, così...perché era capace. L’ha fatto perché gliel’hanno chiesto e lui ha messo la sua competenza e ha lavorato sodo, facendo nascere l’appoggio teatrale-storico-folkloristico-spettacolare, di cui una niente di più che sagra del paese che vendeva gastronomia aveva bisogno. Nel tempo, gli abiti dell’Ermanno sono definibili come il prodromo dei meravigliosi costumi che l’evoluzione e lo studio e la ricerca storica hanno poi modificato, fino a diventare quei gioielli del corteo storico di oggi”.
Negli anni il Palio “vestito Lesca” vive, il corteo storico cresce e la sagra si consolida come uno degli eventi principali della Lombardia e di tutto il nord Italia. E in cabina di regia c’è sempre lui: l’Ermanno. Con gli occhiali appesi al collo o in equilibrio sulla punta del naso, appoggiato alla sua inseparabile gruccia quasi fosse il bastone del comando, Ermanno Lesca ha sempre seguito con grande passione la crescita della sua creatura. 
Prima in solitaria, poi scegliendo validi collaboratori che, anche loro, hanno saputo ritagliarsi un posto d’onore nella storia della principale manifestazione cittadina: il primissimo ad affiancare Ermanno Lesca è stato Paolo Amisano, uomo-sagra a tutti gli effetti dall’esordio con San Cassiano fino alla segreteria dell’Ascom, poi è stata la volta di Roberto Frigerio autentica colonna su cui ha poggiato il Palio per molti anni. 
“Quindi che cosa direbbe se fosse qui e vedesse i suoi modelli presentati come in un servizio fotografico di una rivista di abbigliamento? Boh? - si chiede Passi - Forse non gradirebbe. Ermanno, noi li abbiamo fotografati così... Senza tempo. Come lei”.  
Gli scatti sono stati realizzati dal Gruppo fotoamatori del Circolo culturale lomellino Giancarlo Costa. In posa una schiera di modelli e modelle: Guendalina Amodeo, Dawendè Rebecca Casciano, Isabella Marchetti, Jannet Davanzo, Samuele Piedinovi, Samuele Apicella, Samuele Baldi e Jacopo Lanzillotta.
Le abili ed esperte mani di Ermanno Lesca hanno dato alla luce un quantitativo inimmaginabile di costumi, alcuni dei quali ancora nella disponibilità del comitato sagra e di molte contrade che li hanno dismessi da una manciata di anni per passare a veri e propri abiti storici. Altri sono stati impiegati in importanti manifestazioni fuori Mortara e lì sono (purtroppo) rimasti. Ermanno Lesca se n’è andato in punta di piedi, in silenzio, il primo giorno del mese di maggio del 2012.