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MORTARA - Tanta delusione e numerose proteste da parte dei viaggiatori. Dopo quasi quattro mesi dall’entrata in vigore del nuovo contratto di servizio, i rappresentanti regionali dei viaggiatori esprimono profondo rammarico per le misure adottate. In particolare, a finire nel mirino è il nuovo sistema del bonus risarcitorio, che va a sostituire quello istituito dalla Regione Lombardia fin dal 2003, precedentemente considerato all’avanguardia nella tutela degli utenti. Le modifiche apportate rendono ora il bonus meno accessibile e meno efficace per compensare i disagi subiti dagli utenti a causa dei disservizi causati dall’impresa di trasporto in house. Il nuovo indennizzo, fissato al 30%, sarà erogato solo per ritardi superiori ai 15 minuti anziché ai precedenti 5, escludendo inoltre le soppressioni parziali. Questo comporta una frequenza di compensazione notevolmente ridotta rispetto al metodo precedente. Non solo, la richiesta di rendere automatico lo strumento di compensazione è stata ignorata, così come la proposta di estendere la platea ai titoli di viaggio integrati. La decisione della Regione Lombardia di destinare più di 2 milioni di euro annui delle penali per finanziare un protocollo di sicurezza senza alcuna relazione con la qualità del servizio è stata ulteriormente criticata. I rappresentanti dei viaggiatori mettono in discussione l’efficacia di questo protocollo e sollevano dubbi sul reale impegno dell’assessorato regionale alla sicurezza nel garantire un servizio efficiente e di qualità. “I viaggiatori abbonati – dichiara Franco Aggio, presidente dell’associazione MiMoAl – si trovano ad affrontare triplici disagi: dall’acquisto dell’abbonamento, alla richiesta di un indennizzo meno accessibile e meno frequente, fino alla devoluzione delle risorse finanziarie delle penali a scopi poco definiti e quantificati. Noi, come rappresentanti regionali dei viaggiatori, ci opponiamo fermamente a questa situazione, affermando con chiarezza che non accetteremo compromessi che ledano i diritti dei viaggiatori”. La questione è stata sollevata, oltre che da Franco Aggio, anche da Manuel Carati, Giorgio Dahò, Andrea Mazzucotelli e Francesco Ninno, e mette in evidenza la necessità di un dialogo costruttivo tra le istituzioni regionali e i rappresentanti degli utenti per garantire un trasporto pubblico efficiente e rispettoso dei diritti dei cittadini.   

Massimiliano Farrell