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ROBBIO - Un vero e proprio disastro che rischiava di far saltare per intero i primi giorni della Sagra del cotechino e del salam d'la duja. Dappertutto tetti scoperchiati e alberi caduti. Ma grazie ai volontari i festeggiamenti sono ripartiti già la stessa sera di sabato. Ed in un paio di giorni anche il resto del paese è stato fatto ripartire. La situazione non era poi tanto diversa rispetto a quella di decine di altri comuni sul territorio. Con l’unica differenza che mentre la tempesta si abbatteva sulle teste dei robbiesi in piazza c’era il tendone del Palio dl’Urmon. Si sono manifestate raffiche di vento che hanno sfiorato i 140 chilometri orari. Tavoli volanti, oltre che cassoni della spazzatura a zonzo per le strade della città.
Aggiungiamo pure che in piazza Dante c’è una cucina all’aperto degna di un ristorante e la strumentazione elettronica della festa per luci e suoni. Oltre che una gran perdita di tempo per mettere a posto c’era il rischio di rimanere con le tasche bucate. Ma così non è stato. L’azione è stata combinata, ognuno dove riusciva. Robbio ha tirato fuori il meglio di sé in una condizione di grave calamità. Non appena la pioggia è cessata sono arrivati i primi volontari con le scope per asciugare e mettere in ordine la piazza. Due impianti sono rimasti danneggiati in via definitiva. Quando hanno provato ad accenderli hanno cominciato a fumare. Fortunatamente nessun altro danno grave rilevato, se non per il trambusto. Nel frattempo truppe della protezione civile già pattugliavano le strade. Si sono unite alla Croce azzurra, ai pompieri, e alla polizia locale per togliere i rischi più grandi, come i cavi dell’alta tensione e gli alberi pericolanti. C’è da dire che in paese nessuna area è rimasta illesa. La villa Pallavicino, le scuole coi loro giardini, il Parco di Valpometto, il cimitero, oltre, naturalmente, a tutte le case private. Una nota occorre tirarla fuori anche per chi è rimasto isolato. Le cascine delle vie di campagna hanno visto il proprio passaggio ostruito da alberi e pali della luce. I proprietari sono stati gli ultimi a ricevere aiuti. Lamiere crollate dai tetti dei casolari e bestie spaventate. Ancora lunedì parte della cittadinanza lamentava la mancanza di luce elettrica. Colpita particolarmente via Nicorvo. Il ripristino è sì arrivato, coi suoi tempi, ma la lentezza del servizio ha causato disagi. D’altronde gli stessi operatori dei servizi si trovano oberati dal lavoro, dovendo sistemare reti devastate su tutto il territorio.

Gabriele Tocchio