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L’assessore Cristina Maldifassi riaccende le speranze dei sostenitori dell’autostrada Broni – Mortara. Tanto che all’interno del nuovo Piano di governo del territorio c’è anche una “tavola” dedicata alle aree che potrebbero essere interessate dal tracciato. Così nella programmazione della Mortara del futuro c’è un posto anche per l’autostrada. Ma non basta. Infatti l’assessore all’Urbanistica è pronta ad incontrare sia i vertici della Sabrom che i piani alti di Regione Lombardia per sostenere il progetto dell’infrastruttura. Un progetto che non c’è, questo è vero. Ma che potrebbe esserci, come chiaramente indicato dalla stessa Regione che ha dato indicazioni molto chiare anche nel ”Piano territoriale regionale” del dicembre 2022. Ed è lì, a pagina 31, che compare la dicitura “Autostrada regionale Broni-Mortara” e la prescrizione ai Comuni interessati di tenerne conto nella stesura dei rispettivi Pgt.
“Sulle strade e sulle autostrade Regione Lombardia si è tenuta molto larga – spiega l’architetto Massimo Giuliani, professionista che sta lavorando sul Pgt di Mortara - per cui la previsione non è neanche di un tracciato, che non c’è ancora, ma di un cosiddetto corridoio. Proprio per questo la fascia compresa nel corridoio è molto più ampia rispetto a quella di un tracciato preciso. Nel Piano di governo del territorio compare quindi un enorme corridoio con tutte le indicazioni, compresi svincoli, caselli uscite ed ingressi indicati da Regione Lombardia. Questo avviene obbligatoriamente perché il Piano passa al vaglio di Regione Lombardia e del suo ufficio infrastrutture. Se non ci si sono queste misure di salvaguardia il Piano viene respinto. Ecco perché il corridoio di rispetto non è altro che un’area vincolata all’interno della quale non ci possono essere trasformazioni. Per quanto riguarda il Comune di Mortara l’asta di salvaguardia comprende un territorio agricolo inedificabile: cioè la Regione ha stabilito con una propria delibera regionale che in quella zona non si può costruire in alcun modo”.
I tempi e i modi per rivedere qualcosa di concreto sul fronte progettuale restano una grande incognita. I problemi legati al vecchio tracciato riguardanti la sostenibilità ambientale e l’impatto sul territorio non hanno mai frenato i proponenti, nonostante il parere sfavorevole da parte del Ministero dopo la valutazione di impatto ambientale. Il punto è che a tornare non sono solo i conti ambientali, ma soprattutto quelli economici. È questo il vero problema per i sostenitori dell’autostrada. Basta pensare che la Milano – Brescia -  Bergamo è stata, per vari motivi, uno dei più grandi “buchi” dal punto di vista economico. Sabrom, che ha la concessione per l’autostrada, al pari di Regione Lombardia, ha sempre creduto nella realizzazione dell’infrastruttura. E ci crede anche l’assessore Cristina Maldifassi.
“Si tratta – afferma l’assessore - di un intervento in grado non solo di agevolare i collegamenti nella nostra provincia. Da imprenditore conosco bene l’importanza di un’opera di questo genere. L’autostrada è uno straordinario volano di sviluppo, sia per l’industria ma anche per il mondo agricolo, che certamente non verrà danneggiato dal completamento dell’infrastruttura”. L’autostrada Broni-Mortara (poco più di 50 chilometri di tracciato) si configura come opera viabilistica prioritaria della Regione Lombardia. L’infrastruttura si pone l’obiettivo di separare il traffico di scorrimento da quello locale.

Luca Degrandi