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Zeme 04 Dicembre 2019Il Clir, sbattuto fuori dalla porta in sei Comuni, potrebbe rientrare dalla finestra. La voce che vede l’ex consorzio con sede a Parona essere uno dei partecipanti alla gara che, dal 2020, assegnerà il nuovo appalto rifiuti a Candia, Zeme, Sant’Angelo, Rosasco, Castello d’Agogna e Castelnovetto, è confermata. Dovesse aggiudicarselo si arriverebbe a un paradosso: questi sei Comuni, che hanno lanciato un appalto al ribasso rispetto a quanto pagano adesso per lo smaltimento rifiuti, avrebbero il Clir come gestore spendendo meno rispetto a quanto pagano gli altri centri, rimasti soci. La vittoria del Clir appare comunque poco realistica. Dal 1° gennaio una ditta provvisoria provvederà alla raccolta dell’immondizia in attesa che venga assegnato l’appalto definitivo. Si conta di entrare a regime per gli inizi di marzo 2020. La ditta “pro tempore” sarà la Sangalli di Monza, vera e propria potenza del Nord Italia che già da un anno agisce a Cilavegna e a Robbio, i primi due paesi a rompere col Clir perché scontenti del servizio. Proprio il capo della polizia locale cilavegnese, Luciano Legnazzi, è l’uomo che ha aiutato i sei Comuni a stilare il bando. Legnazzi era presente venerdì sera a Zeme, nell’ex teatro diventato sala polifunzionale, insieme ai sindaci dei sei paesi coinvolti e alla segretaria comunale Luisa Pizzocchero. L’assemblea illustrava proprio tutti i cambiamenti e cercava di convincere le persone della bontà di questa scelta. La sala era piena circa a metà. Un grande successo per gli standard di Zeme, assicurano i bene informati. “Non chiamateci “ribelli” o “dissidenti” – ha chiarito il padrone di casa, Massimo Saronni – ma soltanto sindaci che provano a ottenere un servizio migliore facendo risparmiare i cittadini. Il tempo ci darà ragione. Tra tessere che dovevano aprire i cassonetti ma non funzionavano e tempi di raccolta incerti, cioè non si sapeva bene quando gli addetti sarebbero passati, gli scontenti erano tanti. L’obiettivo a lungo termine è quello di spendere il meno possibile”. Il sistema sarà quello del porta a porta con bidoncini colorati da collocare davanti ad ogni casa. Un cambiamento sia per Zeme, che la raccolta differenziata completa e pianificata ancora non l’aveva, sia per altri centri come Candia, che fino al 31 dicembre avrà i cassonetti a calotta. L’organico verrà raccolto due volte a settimana, la plastica ogni sette giorni mentre l’indifferenziata e la carta avranno una scadenza quindicinale. Il verde è ancora un’incognita. Bisognerà capire se ci sarà un cassone o se verrà raccolto porta a porta. Si prende tempo: a gennaio e febbraio le ramaglie e l’erba non sono uno scarto né cospicuo né urgente. I cittadini che verranno sorpresi a differenziare male saranno sanzionati. Un altro traguardo a lungo termine sarà quello di passare alla Tarip, una tariffa che tiene conto di quanto ogni cittadino usufruisce davvero della raccolta differenziata.La scadenza per presentare l’offerta è domani, il 5 dicembre. Le buste verranno aperte una decina di giorni dopo. Il rapporto con Clir, come testimonia anche una lettera inviata dai sei Comuni alla sede di Parona, è da considerarsi chiuso il 31 dicembre. Il nuovo contratto durerà 9 anni. Le basi d’asta saranno 1 milione e 300mila euro per Candia, un milione tondo per Castello d’Agogna, 910mila euro per Zeme, 678mila per Sant’Angelo, 471mila per Castelnovetto e 465mila per Rosasco. Quella di Zeme è stata la prima delle tante assemblee per informare la cittadinanza. Le prossime saranno a Candia in quattro date (il 10, l’11, il 17 e il 18 dicembre all’ex asilo di via Sant’Antonio) e a Castello d’Agogna il 18 dicembre presso il centro sportivo Natale Corbella.Davide Maniaci © Riproduzione riservat