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VIGEVANO – Un pomeriggio a tutta cultura a palazzo Roncalli. Infatti giovedì 22 febbraio, a partire dalle 18 e 30 nella sala 800 di via del popolo la Fondazione Roncalli invita tutti a partecipare ad un evento... triplo. Infatti saranno protagonisti tre sindaci con le loro “storie”: Matteo Grossi, sindaco di Sant’Angelo, presenterà il suo ultimo libro intitolato “Cercasi Stato disperatamente”. Gabriele Albertini, storico primo cittadino di Milano, parlerà della sua ultima fatica letteraria intitolata “Rivoglio la mia Milano – Il sindaco rimette i pantaloni”. Infine Andrea Ceffa, sindaco di Vigevano, affronterò il tema “L’attualità degli Sforza nel vivere la città”. Ad introdurre i tre ospiti sarò il presidente della Fondazione, l’avvocato Giulio Colli, mentre ad animare il dibattito ci penseranno il giornalista e autore televisivo Massimiliano Lenzi e l’inviata della trasmissione televisiva di Rete4 “Fuori dal coro”, Annalisa Grandi. L’opera scritta da Matteo Grossi si fregia dell’autorevole prefazione del giornalista Claudio Brachino ed è edito per i tipi di Male Edizioni. Membro del comitato scientifico e referente per la regione Lombardia della Fondazione Einaudi, Matteo Grossi collabora anche con il quotidiano d’opinione La Ragione. In poco più di 150 pagine, il secondo saggio di Matteo Grossi ci porta in un viaggio politico-temporale che incomincia con la creazione dell’Europa unita. O meglio, con il sogno di una “nuova” Europa. Un percorso iniziato, per qualcuno solo abbozzato, ma che non si è ancora compiuto. Un percorso ricco di insidie, complicato, ma che secondo il “Grossi pensiero” è l’unico percorribile. Il rischio è quello di inciampare. Dalle guerre di ieri fino a quelle dei nostri giorni, che bussano alle porte orientali dell’Europa, il volume si sposta sulle politiche europee e nazionali. La scossa economica per riprendersi dallo shock della pandemia, il Pnrr e la sua gestione e poi, ancora, bonus, superbonus e redditi a sbafo. Quella di Grossi è un’analisi di erogazioni sbagliate, incapacità politco-amminsitrative e mancanza di visione. “Quando lo sguardo dell’autore, intellettuale, giornalista – scrive Brachino nella prefazione - ma anche amministratore, sindaco per l’esattezza, si posa in una lunga antologia orizzontale sui temi italiani che la nostalgia illuministica della Ragione diventa più acuta. Una nostalgia che come un fil rouge attraversa giustizia, ambiente, sociale, cultura, disagio giovanile”. Con gli occhi del sindaco guarda alla burocrazia, inquadrata come “il peggior nemico” che rende impervio lo slalom tra gli uffici comunali. Uffici che, invece di avvicinarsi al cittadino, si allontanano sempre più. E poi le responsabilità del primo cittadino: se firma rischia l’abuso d’ufficio, se non firma si becca l’omissione d’atti d’ufficio. La congerie delle norme, l’arzigogolo dei regolamenti, l’accumularsi di responsabilità, è un peso gravoso, che spesso ricade sulle spalle di chi decide di mettere le proprie competenze al servizio dei cittadini. Non potevano certo mancare alcune pagine dedicate ai minori mantenuti a spese della collettività, “i figli dei sindaci”, un intero capitolo scritto in collaborazione con il direttore del quotidiano La Ragione Davide Giacalone. Non mancano critiche sulla sanità, scuola, turismo. Insomma, anche questo libro, come il precedente “Italia, Stato di incoscienza”, è stato scritto per dare una svegliata a chi fa della politica una professione a vita senza produrre nulla in cambio.

Luca Degrandi