Impresa sportiva: da Monza fino alle pendici del Resegone per il trio Simpaty Frigerio-Ravioli-Tiozzo

LECCO - Non sarebbe mai potuta essere una gara come tutte le altre. E, in effetti, non lo è stata per nulla.
Per una lunga serie di motivi, tra quelli previsti e i contrattempi «last minute», imprevisti che sono all’ordine del giorno nello sport così come nella vita, quando si tende, sempre e comunque, ad alzare l’asticella.
E in quest’ambito Andrea Tiozzo è certamente uno tra gli atleti mortaresi abituati a farlo. L’ultima impresa, però, va equamente ripartita tra tre sportivi. Oltre al quarantenne mortarese che corre per «Escape Team», infatti, alla particolarissima gara «Monza - Resegone» nella notte più corta dell’anno, tra sabato 21 e domenica 22 giugno, c’erano anche Simone Frigerio, della Polisportiva bremese e Paolo Ravioli, iscritto alla «Scalo Voghera».
Ha dovuto suo malgrado alzare bandiera bianca alla vigilia della prova, invece, Mauro Pagani, compagno di squadra di Andrea Tiozzo.
E questo contrattempo non soltanto ha costretto a rivedere piani, programmi e strategie di gara, ma addirittura... il nome della squadra!
La competizione organizzata dalla «Società alpinisti monzesi» infatti, che vanta con quella del 2025 ben 63 edizioni è senza ombra di dubbio un unicum nel settore delle gare legate alla disciplina della corsa, nell’accezione più ampia possibile.
“Occorre infatti una premessa - conferma l’ultratleta mortarese Andrea Tiozzo - per comprendere bene l’esperienza che io, Simone e Paolo abbiamo vissuto. La particolarità principale è che questo genere di prova va affrontata a squadre da tre componenti ciascuna. I terzetti devono necessariamente coprire il percorso stabilito insieme, quindi è fondamentale conoscersi alla perfezione e soprattutto mantenere l’armonia durante tutto il tragitto. Ora rallentando, ora accelerando, ma sempre tendendo conto delle caratteristiche specifiche dei compagni, altrimenti se si rompe questa sorta di «cordata» tutto viene vanificato”. E il termine mutuato dall’alpinismo scelto da Andrea Tiozzo non è affatto casuale. L’ultimo tratto della «Monza - Resegone», infatti, è una vera e propria scalata, da affrontare in cordata come dei veri e propri alpinisti. Si tratta di 42 chilometri finali in salita, da coprire in arrampicata, con almeno cinque, se non sei, chilometri davvero impervi per raggiungere la meta situata sul monte Resegone, simbolo della città di Lecco. La partenza, però, è situata ben lontana, addirittura in un’altra provincia. Da Monza, infatti, prende il via il circuito con i primi 33 chilometri sostanzialmente agevoli, su strade asfaltate e pressoché pianeggianti.
Poi, nei successivi 37, iniziano le salite. Complessivamente, dunque, il terzetto ha dovuto coprire una distanza, tra corsa e arrampicata, pari a oltre 110 chilometri. Con l’ulteriore difficoltà di non separarsi mai durante il tragitto.
“Spiegando invece il nome scelto dalla nostra squadra - prosegue Andrea Tiozzo - è bene chiarire: inizialmente ci eravamo iscritti con il nome «An.Si.Ma.», che, parlando di corsa e di fiato, era già tutto un programma... Si trattava delle iniziali del sottoscritto (Andrea) di Simone (Frigerio) e di Mauro (Pagani). Purtroppo però quest’ultimo ha dovuto desistere, così oltre a dover trovare un sostituto, nello specifico Paolo Ravioli di Ottobiano, abbiamo dovuto arrovellarci per trovare un nome divertente e il più possibile... simpatico per il nostro terzetto, perché avevamo intenzione di affrontare questa gara con il sorriso e con la voglia di divertirci”. E allora, quale abbreviazione migliore di «Sim.Pa.Ty.»?
«Sim» sta per Simone Frigerio, «Pa» per Paolo Ravioli e «Ty», con una piccola licenza poetica, per «Tiozzo». E la simpatia, alla fine, ha vinto, così come la soddisfazione per aver portato a termine una prova inedita per il terzetto, di sicuro diversa da tutte le altre. Che nel caso specifico del mortarese Andrea Tiozzo spaziano dalle maratone tradizionali a quelle ultra, con numeri vertiginosi sia in termini di durata (in certi casi anche 24 ore) e di distanza (fino a 100 chilometri), oppure per le specifiche caratteristiche, come le corse lunghissime da effettuare però compiendo sempre il medesimo, relativamente breve, percorso, per centinaia di volte. Un po’ come il criceto sulla ruota.
Da qui l’espressione «corsa criceto», un’altra specialità della casa di Andrea Tiozzo.
“La Monza - Resegone però - prosegue - è stata ancora differente. La particolarità di dover mantenere la stessa andatura è stata la difficoltà maggiore, resa ancor più proibitiva dalla sostituzione di un membro della squadra all’ultimo momento, con caratteristiche, andature e una serie di altri dettagli decisamente diversi rispetto all’atleta del quale ha preso il posto”.
Messo tutto questo in conto, è chiaro che, alla partenza, la posizione finale in classifica era già diventato l’ultimo dei pensieri della premiata ditta Tiozzo - Frigerio - Ravioli. L’importante era arrivare a destinazione.
E i tre ce l’hanno fatta, dopo un’impresa durata una notte che li ha visti raggiungere (arrampicandosi) il traguardo del monte Resegone nella mattinata del 22 giugno.
“Abbiamo messo nel bagaglio anche questa esperienza - conclude soddisfatto Andrea Tiozzo - ma io come sempre guardo già oltre. Tra due settimane affronterò una cento chilometri (lo dice come se stesse bevendo un bicchier d’acqua, ndr) e successivamente affronterò nuovamente una prova ad Asolo, già disputata in passato”.
Per quanto riguarda invece la 63esima «Monza - Resegone», con la regia della «Società alpinisti monzesi», la ditta «Luigi Azzoni» di Lecco, con un tempo di tre ore e venti minuti, si è aggiudicata la vittoria nella versione «Classic» della sezione maschile, seguita ad appena sessanta secondi di distanza da «I dolci di Ivan top» e con la squadra «C» della «Df sport specialist» di Barzanò a completare il podio (tre ore e ventisette secondi). Il team «Sogim», invece, decimo in classifica generale, è risultato al primo posto tra le squadre miste.
La gara dello scorso fine settimana ha previsto anche una seconda sezione, denominata «Relay» (staffetta), vinta dalla squadra «oro» della «Daini Carate». Il terzetto lomellino dei «Sim.Pa.Ty.», per la cronaca ufficialmente iscritto con il nome iniziale «An.Si.ma.», nonostante gli innumerevoli imprevisti, è riuscito comunque a lasciare dietro di sé sette squadre, con il tempo finale (5 ore, 55 minuti e 33 secondi) al di sotto delle sei ore di percorrenza.
Riccardo Carena