Mortara, Juventus club Edoardo Agnelli: quaranta anni da tutto esaurito con la cena di gala in Borsa merci

MORTARA - Quaranta sul campo. Tutti certificati, più che legittimi, ma soprattutto meritatissimi. L’ultimo club di tifoseria organizzata rimasto a Mortara si prepara a entrare nel vivo di un 2025 che segna il prestigioso traguardo di quarant’anni di attività. Quattro decadi che non hanno mai visto spegnere l’entusiasmo bianconero, nemmeno nell’anno buio della Serie B della stagione 2006 - 2007. Spegnerà, però, quaranta candeline in occasione della cena di gala in programma giovedì 30 gennaio presso la Borsa merci di Mortara. Letteralmente polverizzati i circa cento posti disponibili, grazie a una serie di ospiti vip, cucina di qualità e cultura. L’associazione presieduta da Roberta Pusineri ha scelto di fare le cose in grande per celebrare con i propri sostenitori e simpatizzanti, e ovviamente con i soci, un compleanno speciale. E, come accade ogni anno in occasione delle canoniche cene sociali, l’appuntamento di fine gennaio servirà anche a fare del bene. “Abbiamo scelto di destinare - spiega la presidentessa del club «Edoardo Agnelli» - parte del ricavato in favore del progetto «A casa mia 2» della fondazione «Dopo di noi», per contribuire alla realizzazione di altri alloggi per gli ospiti dell’Anffas dopo quelli già operativi della prima fase del progetto”. E il cuore bianconero ha già dato la sua risposta, con un tutto esaurito che si è presto concretizzato pochi giorni dopo l’apertura delle prenotazioni. Anche perché i cento fortunati che hanno riservato la loro prenotazione, potranno cenare fianco a fianco a quattro campioni della storia della Juventus. Attesi in piazza Trieste, infatti, l’ex vicepresidente Roberto Bettega, i portieri Marco Storari e Stefano Tacconi e l’icona bianconera oggi volto noto delle emittenti televisive private lombarde, Domenico Marocchino. Il tocco di bellezza alla serata sarà grazie alla conduttrice Clara Taormina, madrina della cena - evento che condurrà i commensali alla scoperta della mostra fotografica «Oltre il 90esimo» con gli scatti di Salvatore Giglio. Ma non finisce certo qui. Parteciperanno alla serata anche i giornalisti di comprovata fede bianconera Gianni Balzarini, Luca Momblano e Orfeo Zanforlin. La cena a buffet non sarà da meno rispetto ai gloriosi quarant’anni del club, con le prelibatezze dello chef Lele Picelli, della pregiatissima «Drogheria» di Vigevano. E tra un boccone e l’altro, i cento fortunati tifosi avranno l’occasione di conoscere da vicino quattro grandi campioni bianconeri, che di certo non hanno bisogno di presentazioni. Roberto «Bobby gol» Bettega vanta sette Scudetti, una Coppa Italia e anche un campionato cadetto vinto con la casacca del Varese. A livello internazionale ha alzato una Coppa Uefa con la Juventus nel 1977. La sua storia in bianconero è nota a tutti, con bene tredici stagioni vissute, prima in campo, e poi successivamente dietro alla scrivania ricoprendo posizioni apicali in dirigenza, fino a ricoprire l’incarico di vicepresidente. Incarico che ricoprì per un’era geologica - calcisticamente parlando - dal 1994 al 2006. Poi, tra il 2009 e il 2010, il ritorno come vicedirettore generale. Stefano Tacconi, che ha sconfitto la malattia da vero campione, ha trionfato tra i pali per due volte in Serie A e per una in Coppa Italia, poi i trofei internazionali, uno per competizione, rispettivamente in Coppa delle Coppe, Supercoppa Uefa, Coppa dei Campioni, Coppa Intercontinentale e Coppa Uefa. Per lui anche una Coppa Italia Primavera, conquistata però con la maglia dell’Inter. Ci sarà anche il collega Marco Storari, che ha difeso la porta bianconera contribuendo alla vittoria di quattro massimi campionati (più uno di Serie B), una Coppa Italia e due Supercoppe Italiane. Non da ultimo, Domenico Marocchino, oggi apprezzato opinionista e commentatore, protagonista a centrocampo e occasionalmente anche in attacco delle prime stagioni degli Anni ‘80 con due scudetti e una Coppa Italia. La sua migliore stagione in bianconero rimase quella del 1981 - 1982: è in tale annata che venne chiamato dall’allora tecnico della nazionale italiana, Enzo Bearzot, in quella che rimarrà l’unica apparizione con la maglia azzurra.
Riccardo Carena