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CINISELLO BALSAMO - “Obiettivo impossibile” si legge nel gonfiabile posto sul traguardo. Quasi a voler sfidare ulteriormente i cento eroi che sono arrivati fino in fondo alla 24 ore di corsa ininterrotta organizzata dal campione Simone Leo dalle 16 di sabato alle 16 di domenica scorsi.Eppure lui ce l’ha fatta, l’inossidabile podista (ma la definizione è assolutamente riduttiva) Andrea Tiozzo, che a quarant’anni ancora da compiere mette a segno una nuova, leggendaria impresa sportiva. Correre per un giorno intero senza fermarsi, né dormire, in un percorso detto “corsa a criceto” che prevede la ripetizione dello stesso circuito, lungo un chilometro, all’interno del campo sportivo di Cinisello Balsamo, pista d’atletica compresa, più e più volte fino allo scoccare delle 24 ore consecutive. Del resto l’atleta mortarese, che non è difficile incrociare per le vie di Mortara al mattino presto, per il quotidiano, durissimo allenamento, prima di cominciare la sua “vera” giornata, quella lavorativa (con una buona dose di chilometri da percorrere anche in macchina, giusto per non farsi mancare niente), non è nuovo a imprese di questo tipo.Durante il primo lockdown, infatti, Andrea Tiozzo non è rimasto certo fermo, anzi. Tutti tappati in casa? Nessun problema, la maratona lui l’ha corsa in...appartamento. Dalla cucina alla camera da letto per migliaia di volte fino a coprire gli oltre 42 chilometri della corsa. Poi, con la possibilità di tornare a correre all’aperto, la lenta ripresa dell’attività che lui predilige, fino all’impresa dello scorso fine settimana. “Al traguardo ce l’abbiamo fatta in cento o poco più - racconta il podista - e il mio risultato, che si calcola sulla base dei chilometri percorsi in 24 ore, è stato di 17esimo assoluto tra i corridori maschi e addirittura il secondo della mia categoria, la M40”. Un risultato eccezionale, ma già soltanto arrivare in fondo sarebbe stata comunque un’impresa di per sè. Ma come si può correre per un giorno intero, senza dormire nè fermarsi. E soprattutto, come ci si prepara a una gara simile? “Contrariamente a quanto si possa pensare - svela Andrea Tiozzo - è soprattutto una questione di testa. Gare come queste, ancora senza il pubblico, sono ancora più dure. C’è solo l’atleta e un accompagnatore. Stop. Può succedere di tutto, volendo ci si può fermare anche a dormire durante le soste al box, ma io non mi sono mai nemmeno seduto. Per prepararmi alla gara di Cinisello avevo corso la 6 ore di Biella un mese fa, poi il giro della Lomellina, circa 90 chilometri. E in tutti gli altri giorni, allenamento quotidiano e più lungo nel weekend”. C’è stato un momento in cui ha pensato di mollare? “No - replica secco - ma tra le 7 e le 8 del mattino è stata l’ora più lunga. Umido, freddo, aveva anche piovuto. Allora vai di caffè e gel di carboidrati al box. Gara perfetta, non potevo chiedere di più a me stesso”.Pur in un contesto amatoriale, l’attenzione deve essere maniacale. “E’ importante non cambiare i propri ritmi e le proprie abitudini - è il consiglio a chi volesse cimentarsi nelle corse a lunga distanza - soprattutto quelle alimentari. Infine, è importante non stressare il proprio corpo. A differenza dei professionisti, poi, in questo genere di imprese non abbiamo a disposizione né il fisioterapista, né il dietista”.Alla 24 ore di Cinisello Balsamo arrivavano un po’ da tutta Italia, fin dalla Puglia. Ma c’era anche tanta “lomellinità”, con i podisti dell’Escape Team che hanno poartecipato alla prova sulle 12 ore. I mortaresi Daniele Camana e Fabio Polini, Emanuele Moretti di Cilavegna e Mauro Pagani di San Giorgio. Anche Andrea Tiozzo fa parte del team. Ed è già in marcia. “Ho preso ferie lunedì, relax e qualche massaggio - conclude - poi martedì ho ripreso il lavoro e mercoledì ho fatto fisioterapia e ripreso a correre qualche chilometro”.Molti lo avranno già incrociato per le vie di Mortara. Di corsa, naturalmente.Riccardo Care