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MORATRA - Il Partito della Rifondazione comunista scende in piazza contro l’aumento delle spese militari. Venerdì 14 marzo, dalle ore 9 alle ore 12, il Prc terrà un presidio in piazza Silvabella, durante il mercato cittadino. L’iniziativa si propone di sensibilizzare i cittadini contro l’aumento delle spese militari in Europa, un tema reso ancora più urgente dalle recenti proposte avanzate dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e accolte dal governo italiano. Durante il presidio, i militanti distribuiranno volantini e mostreranno cartelli per denunciare quello che definiscono uno “sperpero ingiustificabile di risorse pubbliche”, mentre l’Unione Europea si trova a fare i conti con il crescente impoverimento delle classi popolari. Secondo i promotori dell’iniziativa, la scelta dell’Unione Europea di destinare 800 miliardi di euro al riarmo è una decisione che risponde agli interessi del complesso militare-industriale, in particolare quello statunitense, piuttosto che ai bisogni reali della popolazione. “Per la sanità, l’istruzione, i salari, le pensioni e i servizi sociali non ci sono mai fondi sufficienti, ma quando si tratta di acquistare armi, le risorse si trovano sempre - denunciano Giuseppe Abbà, segretario del circolo di Mortara di Rifondazione Comunista, e Massimiliano Farrell, responsabile dei Giovani comunisti locali - il nostro presidio sarà anche un’occasione per criticare le posizioni ambigue di alcune forze politiche. Se da un lato Salvini finge di prendere le distanze da queste politiche, nei fatti continua a sostenere il governo e a schierarsi con l’estrema destra israeliana nella brutale repressione del popolo palestinese”. Anche nel centrosinistra, aggiungono gli organizzatori, non mancano posizioni a favore del riarmo, con alcuni esponenti che parteciperanno alla manifestazione del 15 marzo a Roma, organizzata dal quotidiano La Repubblica e definita dagli attivisti “una piazza guerrafondaia”. Il Partito della rifondazione comunista ribadisce il proprio «no» alla guerra, al riarmo e alle politiche imperialiste. “Non possiamo accettare - sottolineano Abbà e Farrell - che l’Europa si pieghi alle logiche di potere dei miliardari che governano gli Stati Uniti, trascinandoci in una spirale bellica senza fine. L’invito è rivolto a tutta la cittadinanza. Scendiamo in piazza per dire basta alla guerra e alle spese folli per le armi. I soldi pubblici devono essere investiti per migliorare la vita delle persone, non per arricchire l’industria bellica”.

m.f.