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MORTARA - La nuova stagione teatrale dell’auditorium Città di Mortara è come la vita: bella perché varia. Infatti da gennaio a maggio andranno in scena sei appuntamenti belli, accattivanti e soprattutto adatti a tutti i gusti. Freschezza e novità sono la cifra distintiva che caratterizza le scelte suggerite dall’assessore alla Cultura Piera Angela salsa e dai suoi collaboratori. Sotto la direzione artistica di Alessandro Marangoni e con il supporto di un gruppo di lavoro che comprende, oltre all’assessore, anche Marco Fleba ed Ezio Gè, è stato confezionato un “palinsesto” che include novità assolute, mai viste sul palcoscenico mortarese. Come lo spettacolo di micromagia di Aurelio Paviato, vera “star” del mondo dell’illusione e Campione del mondo della magia  cosiddetta “close-up”.  Andando con ordine: si parte il 13 gennaio con l’esibizione di Filippo Caccamo e il suo  “Tel Chi Filippo”. 
Il comico, con un passato da docente, rivisita il periodo passato in cattedra con ironia e mestiere. Aneddoti, tic, parodie e tormentoni legati a insegnanti, gite scolastiche, precariato e graduatorie. Dalle risate si passa alla magia di  Aurelio Paviato in calendario il 3 febbraio. La terza data è il 24 febbraio con la compagnia teatrale “I riso e amaro” e la riproposizione dell’applauditissimo “Fuori dal blu”.  La musica del geniale Giorgio Gaber riusonerà invece il 2 marzo, grazie alla voce a alla chitarra di Davide Giandrini.  Sabato 6 aprile, invece, si balla il tango con l’esibizione del Contemporary Tango Quintet Bamas.  Si prosegue il 13 aprile con l’omaggio a Maria Callas con il soprano Daria Masiero e, al pianoforte, il maestro Alessandro Marangoni. Si chiude con il cabaret de “I rospi” che il 18 maggio porteranno in scena lo spassoso spettacolo “Non suono perché ho le chiavi”. “Anche per questo ricco programma – commenta l’assessore alla Cultura Piera Angela Salsa – abbiamo voluto offrire un’ampia scelta di spettacoli, in modo da soddisfare più inclinazioni e gusti, senza fossilizzarci su un unico genere. Il recente passato ci ha dimostrato che questa è una scelta giusta. Varietà e freschezza sono apprezzate. Inoltre non manca certo la cultura, tanto meno la musica di qualità e il divertimento. Inoltre l’ingresso resta gratuito fino ai diciotto anni”.