Login / Abbonati

CILAVEGNA - CILAVEGNA – Molti erano candidati in lista già nel 2019, e a loro si aggiunge qualche volto nuovo. Non manca qualche giovanissimo del quale, ancora, non si rivela il nome. Che sia una civica lo chiarisce il nome, «Insieme per Cilavegna». Che sia appoggiata da parte del centro-destra è palese dal fatto che, nella presentazione, erano presenti i segretari provinciali di Lega e Fratelli d’Italia, Jacopo Vignati e Claudio Mangiarotti, e gli omologhi cittadini Gianni Vincenzi e Alessandro Sanna oltre al consigliere regionale leghista Andrea Sala. Con l’ambizione di riqualificare la piscina comunale e tanti altri progetti, Giuseppe Colli ci riprova, dopo cinque anni da vicesindaco. Lo ha spiegato subito, sabato in biblioteca durante l’incontro coi cittadini e la stampa. “Già dallo scorso agosto – così Giuseppe Colli, 53 anni, avvocato – la giunta ha espresso la volontà che fossi io il candidato. Mi sono messo a disposizione. Spiace per la rottura col sindaco uscente Falzone ma i matrimoni, anche quelli politici, possono finire. C’erano problemi di natura amministrativa accumulatisi negli anni. La mia è un’esperienza civica, con simpatie politiche. Io ad esempio non sono tesserato a nessun partito, altri della mia squadra sì”. Come prassi, ogni candidato deve esprimere il nome del futuro presidente di Casa Serena, in caso di vittoria. Colli punta ancora su Pier Angelo Ugazio, in carica dal 2009, presente all’incontro pubblico.
“Cercheremo, in caso di vittoria delle comunali dell’8 e 9 giugno – ha proseguito Colli – di risolvere quelli che secondo noi sono i principali problemi di Cilavegna. Quello della sicurezza, che non riguarda tanto veri e propri reati ma alcuni comportamenti sopra le righe, può essere risolto coinvolgendo i giovani nella partecipazione alla vita sociale. Tramite la sinergia con le associazioni possono essere creati spazi condivisi. Non autogestiti, ma aperti a loro, in modo da permettere di frequentare ambienti sani”. 
L’efficientamento energetico delle strutture pubbliche sembra essere un’altra grana non da poco, non solo qui ma ovunque. Le nuove normative europee, che costringono a sostituire impianti comunque funzionanti, non si accompagnano a finanziamenti adeguati neanche da parte del Pnrr. Quindi, deve pagare il municipio. 
“C’è l’intenzione – ha aggiunto Giuseppe Colli – di rivisitare l’appalto della raccolta differenziata per una riqualificazione della piazzola, di stanziare fondi per sistemare le strade «devastate» dai lavori per la posa della fibra ottica. Siccome si parla di una spesa vicina ai 700 mila euro, si dovrà procedere a piccoli passi”. 
E poi c’è la piscina. Si punta a modernizzarla e, magari, anche a creare un impianto coperto per rendere più appetibile la gestione. Il guadagno non sarebbe distribuito per quattro mesi, ma per dodici.

Davide Maniaci