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CILAVEGNA – Dopo otto anni, nulla è cambiato: i giovani si ritrovano lì e a volte esagerano. Colpirli al portafoglio (cioè, a quello dei genitori) pare il modo più immediato per calmarli.
Troppo baccano notturno, che a volte diventa intemperanza vera e propria. Soluzione: chiudere tutto di notte. Solo chi vive in piazza Liberazione (quella della chiesa parrocchiale) e in largo Vittorio Veneto, adiacente, può accedervi. Per tutti gli altri, cioè pedoni e veicoli a motore fuorché casi di urgenza, l’accesso è proibito dalle 22 e 30 alle 6 del mattino. 
Lo impone un’ordinanza firmata dal sindaco Manuel Maggio. L’obiettivo è, quindi, garantire l’ordine pubblico.
L’ordinanza
“Si prende atto – si legge nel documento – delle continue lamentele dei cittadini residenti in piazza Liberazione, agli atti, e relative situazioni di particolare disagio derivate dalla presenza nelle ore serali e notturne di gruppi di giovani, che spesso producono disturbo al riposo e alla tranquillità notturni dei medesimi cittadini residenti attraverso schiamazzi, rumori dei ciclomotori ed urla varie ingiustificabili”. 
Attacco al bivacco
Secondo il municipio, questi gruppi di giovani sono soliti bivaccare sui gradini d’ingresso dei condomini di piazza Liberazione, nonché sul sagrato della chiesa parrocchiale e sui muri stessi. 
“Questo assembramento di giovani – prosegue Manuel Maggio – inizialmente costituito da poche persone, sta ora dando adito alla costituzione di un punto di ritrovo dei giovani del paese in un luogo in cui non vi sono le adatte strutture. Sorgono quindi problemi di natura igienico-sanitaria e di sicurezza legati al getto di qualsiasi tipo di rifiuto (mozziconi di sigarette, contenitori di plastica e carta varia). Sono stati anche segnalati atti di vandalismo ai danni di vari autoveicoli e delle vetrine dei negozi di piazza Liberazione. Nonostante i ripetuti interventi delle Forze dell’ordine, non è finora stato possibile debellare il fenomeno, in quanto, all’arrivo del personale preposto, i gruppi di ragazzi sono sempre stati trovati in situazione di tranquillità e senza che producessero alcun fastidio ai residenti”. 
Divieti e sanzioni
Da lì il divieto: di notte, sul sagrato della chiesa non si va più. Le multe non sono trascurabili: 50 euro ai pedoni, 75 ai veicoli non a motore (le biciclette o i monopattini), 100 alle auto. 
Il sindaco
“La decisione – è il commento del sindaco – mira a risolvere una situazione di disagio che perdura da anni e che coinvolge i numerosi cittadini residenti, le attività commerciali e la chiesa presenti sul territorio che hanno segnalato in più occasioni all’ente la situazione oggetto dell’ordinanza. Situazione segnalata, inoltre, più volte anche sui social da diversi cittadini date le ripercussioni sulla piazza in occasione dell’ingresso dei bambini presso le scuole elementari (con ritrovamenti, tra le altre cose, di vetri rotti). Come riportato, non influirà sull’utilizzo della piazza da parte dei residenti, degli utenti del parcheggio ed in eventuali situazioni differibili. Come specificato, in assenza dell’ordinanza si è sempre rivelato vano il tentativo di intervento delle forze dell’ordine in quanto all’arrivo la «fotografia» della situazione non permetteva l’intervento. Inoltre parliamo comunque di comportamenti al limite, spesso avvenuti a notte fonda e che non dipendono dal fatto di avere o meno un luogo di assembramento da utilizzare, ma proprio al comportamento tenuto nel rispetto di cittadini ed esercenti che come dicevo vivono il disagio da anni”.
Due abrogazioni
L’ordinanza ne abroga un’altra, emanata cinque anni fa dall’allora sindaco Giovanna Falzone. Si era appena reduci dal primo lockdown e, nel luglio 2020, era stato imposto «il divieto di assembramento e riunione di tre o più persone in piazza Liberazione, largo Europa, largo Vittorio Veneto, via Falzoni e viale Pavesi» dalle 23 alle 6, quindi negli stessi orari, con multe da 25 a 500 euro. Siccome poi nessuno aveva mai annullato questa ordinanza, in teoria era ancora valida, ma come spesso accade, nel corso dei mesi e degli anni era stata dimenticata o disattesa. 
Nel 2017, stessa storia: Giuseppe Colli, allora in fascia tricolore, aveva firmato un’ordinanza dai toni similari (criticata dall’allora opposizione): «divieto di assembramento e riunione di tre o più persone in piazza Liberazione, largo Vittorio Veneto e largo Europa». 
Gli stessi posti, circa, e quasi le medesime parole dell’ordinanza di Maggio. 

Davide Maniaci