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LOMELLO – Domenica Lomello ha rivisto ufficialmente gli intonaci affrescati riemersi dalla spessa coltre cromatica che ricopriva le pareti e le volte del loggiato del castello Crivelli. Alle 15 l’architetto Guido Gozzi e Gemma Torriani, in rappresentanza della Pro loco, hanno illustrato ai turisti le peculiarità delle decorazioni commissionati dal conte, poi cardinale, Alessandro Crivelli (1511-1574). “In particolare – ha detto l’architetto Guido Gozzi – abbiamo parlato del disegno prospettico degli affreschi dando un’interpretazione agli stemmi scoperti nel loggiato: gli studi presentati saranno raccolti nel volume «Composizione di prospettive e di meraviglie», in uscita dopo le festività pasquali”. A questa prima parte, cui era presente il sindaco di Lomello, Silvia Ruggia, è seguita la visita guidata alla sala dello Zodiaco, alla sala di Santa Caterina d’Alessandria e al mosaico pavimentale romano del Primo e del Secondo secolo dopo Cristo, illustrati da Gemma Torriani. I restauri coordinati dalla Soprintendenza alle Belle arti erano stati eseguiti dalla restauratrice mortarese Daniela Bio, affiancata dai collaboratori Marco Pensotti, Valentina Sassu e Costanza Conti, e dall’architetto Franco Varini per quanto concerne la coprogettazione. “La messa in sicurezza delle volte portanti e delle pareti si è svolta in circa sei mesi – spiega Daniela Bio – Abbiamo risanato anche la volta dell’androne in ingresso scongiurando l’inesorabile degrado e la perdita definitiva di un bene artistico prezioso. Si è proseguito con il descialbo, cuore dell’intervento di restauro alle volte e alle pareti, con l’uso di bisturi per asportare lo strato pittorico incoerente. È stata una quotidiana e meravigliosa scoperta dei particolari sia di un paesaggio prospettico sia di un elemento architettonico e di figure zoomorfiche”. I restauratori hanno eseguito un lavoro articolato durato più di quattro mesi: oltre al descialbo, sono state eseguite le stuccature delle piccole crepe. Infine, è stato portato a termine un leggero riequilibrio cromatico con terre naturali in parti molto contenute per lasciare agli affreschi il naturale aspetto.

Umberto De Agostino