Cassolnovo: a scuola di dialetto dal prof Stefano Landini

CASSOLNOVO - Il dialetto nel nostro territorio sta morendo. Che sia giusto o sbagliato, è così. Uno degli elementi culturali locali più importanti è ormai da decenni soppiantato dall’italiano e non si può fare niente. O forse sì? Un urlo di speranza viene infatti lanciato dal comune di Cassolnovo, che ha deciso di organizzare una scuola di dialetto presso la biblioteca comunale. Le lezioni, che inizieranno alle 21:00, sono state suddivise in due corsi, uno basilare e l’altro avanzato. Il primo, costituito da un totale di cinque incontri, inizierà il 5 marzo per poi proseguire ogni mercoledì fino al 3 aprile e tratterà del lessico di base del cassolese. Il secondo, che avrà meno incontri (solo 3), si aprirà invece il 31 marzo e continuerà i due lunedì seguenti focalizzandosi sull’utilizzo del dialetto in delle conversazioni quotidiane. La “cattedra” di questa scuola è stata inoltre affidata ad un vero insegnante, Stefano Landini. Classe 1980, quest’ultimo adopera già da qualche anno la sua laurea in storia per conoscere al meglio la sua Cassolnovo nel corso dei secoli, sia per quanto riguarda i suoi eventi che la sua cultura, tra cui c’è il dialetto. “L’intenzione principale di questi appuntamenti -afferma Landini- non è quello di riportare nella bocca dei cassolesi la propria parlata locale. In così poco tempo sarebbe assolutamente utopistico. Ciò che voglio mostrare nelle lezioni è soprattutto che, rispetto a quello che la gente può pensare, qui per secoli c’è stata una lingua a sé. Con l’arrivo dei Longobardi fino a circa 70 anni fa, il cassolese aveva delle regole grammaticali e dei suoni totalmente diversi dall’italiano. Ma non solo. Le differenze che ha anche con il milanese o il vigevanese -conclude l’insegnante- sono abissali, ed è giusto almeno esserne ben consapevoli.”
Chiunque voglia iscriversi ad uno dei due corsi o ricevere eventuali informazioni non dovrà che chiamare la biblioteca civica al numero 0381 910150.
Matteo Crippa