Login / Abbonati

PARONA – Il termovalorizzatore riparte da Simone Malvezzi. Il nuovo direttore dell’impianto, che succede all’ormai pensionato Paolo Angeloni, è stato presentato sabato durante la riunione della Commissione consultiva comunale sul termoutilizzatore. Ingegnere, è responsabile della gestione di ben undici impianti di termovalorizzazione in Italia, Parona compreso, tra cui anche dell'inceneritore di Acerra, in Campania. “Analizzando la sintesi di gestione del quarto quadrimestre del 2024 – spiega l’assessore all’Ambiente del Comune di Parona, Marco Lorena, ex sindaco – è stato evidenziato che a seguito della messa in funzione della linea 3, siano state bruciate in un anno circa 350mila tonnellate di rifiuti a fronte delle 230 mila tonnellate degli ultimi anni. Circa un terzo di tali rifiuti proviene dall'impianto di produzione di rifiuti di Caivano (Napoli) ed è destinato quasi esclusivamente alla linea 2 che brucia i rifiuti con la tecnologia a letto fluido”. Inoltre, nel termo di Parona gestito da Lomellina Energia, che a sua volta è controllata da A2A, sono stati mantenuti ben al di sotto dei limiti tutti i parametri dei macro e microinquinanti. Dal canto loro le associazioni hanno richiesto una maggiore puntualizzazione nella stesura dei verbali della commissione da parte del Comune oltre ad una più precoce diffusione dei documenti presentati prima della riunione. Sia il municipio sia la ditta stessa hanno assicurato maggiore attenzione. La terza linea, come già specificato ora a regime ordinario di funzionamento, vede emissioni tutte abbondantemente sotto ai limiti fissati dalla legge. Oltre che da Caivano, i rifiuti arrivano anche dalla Puglia. Questa regione soffre la mancanza di inceneritori e invia l’immondizia qui. Il traffico dei camion sarà valutato nel bilancio di sostenibilità. Infine, la linea 1 sarà completamente smantellata entro il 2028, ma il desiderio della direzione è di anticipare almeno di un anno. I report di gestione saranno ulteriormente migliorati indicando non solo le emissioni, ma anche i consumi di reagenti, per dimostrare anche l’efficienza dell’impianto, oltre all’efficacia.

Davide Maniaci