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NICORVO – In due anni Nicorvo ha accolto un numero di pellegrini più del doppio rispetto a quello dei residenti: settecento, calcolati nel 2022 e nel 2023, a fronte di duecentottanta abitanti. Per il più piccolo paese lungo la Via Francigena lomellina, stretto fra Robbio e Mortara, è ovviamente motivo di grande orgoglio. Don Riccardo Campari è aiutato da un nutrito gruppo di volontari molto motivato. “Oltre alla normale attività di accoglienza di pellegrini da tutta Europa e oltre – spiega il parroco – quest’anno il nostro santuario della Madonna del Patrocinio è chiesa del Giubileo, da non confondersi con la chiesa giubilare che presuppone la presenza continua di un confessore: per visitarla o per ricevere timbro e credenziali si deve chiedere del nostro volontario Emanuele Segato”. A Nicorvo dal 2006 funziona la struttura di accoglienza «Ospitale di San Terenziano e della Madonna del Patrocinio», gestito dalle volontarie Elisabetta Masserini, Milena Trumellini e Valeria Rapa: all’occorrenza dà una mano anche Maria Grazia Boverio, titolare della Caffetteria dell’ortica situata proprio di fronte al santuario. “L’ospitale ricavato nell’ex canonica di San Terenziano – spiegano i volontari – è uno dei pochissimi ostelli dove sono bene accetti gli animali e dove si trovano letti con lenzuola: ne abbiamo 14, quattro dei quali a piano terra per persone con difficoltà motorie. Inoltre, i pellegrini possono usufruire di una lavatrice e di una cucina attrezzata”. Invece, alla Madonna del Patrocinio i pellegrini possono farsi timbrare il diario e lasciare qualche pensiero sul libro degli ospiti: in questo luogo si conserva una piastrella gialla e blu, su cui sono ben visibili la conchiglia, simbolo di Santiago de Compostela, e le chiavi decussate, simbolo di Roma. “Nicorvo – conferma Maria Grazie Boverio, affiancata dalla collaboratrice Lara Petruzzelli – è un paese “francigeno” al 100%: oltre al timbro parrocchiale, i pellegrini possono richiedere quelli della Caffetteria dell’ortica e di cascina Bosco Fornasara. Inoltre, nella nostra caffetteria i pellegrini possono consultare i libri di storia della Lomellina che avevo iniziato a raccogliere per i caffè letterari di epoca pre-Covid, ma che ho continuato ad acquistare anche dopo a beneficio dei romei di passaggio”. Maria Grazia Boverio ha il polso della situazione perché presente ogni giorno a pochi passi dall’ostello e dal santuario. “Arrivano persone da tutta Europa – spiega – . Una volta ho trovato un pellegrino francese sdraiato su una panchina: mi ha spiegato che viaggiava lungo la Francigena in assoluta povertà e senza cellulare. L’ho accompagnato all’ostello indicandogli il suo letto, ma mi ha risposto di voler dormire per terra”. E a Nicorvo capita anche che i pellegrini siano accolti da Pistacchio. “E’ un gatto che si fa accarezzare solo da mio marito Paolo – chiarisce Boverio – . Staziona davanti alla caffetteria dando il benvenuto ai viaggiatori della fede”.

Umberto De Agostino