Vigevano, caso Ceffa: si è dimessa la consigliere comunale Giacometti, il sindaco resta ai domiciliari (e non pensa a lasciare)
VIGEVANO – Il consigliere comunale lascia l’incarico. Roberta Giacometti, ex esponente della maggioranza a Vigevano nella civica “Vigevano riparte”, ha presentato “dimissioni irrevocabili” dalla carica il 2 gennaio. Si tratta di una delle cinque persone arrestate a fine novembre per l’inchiesta della Procura della Repubblica di Pavia per episodi di corruzione. In particolare, secondo l’accusa Giacometti, avvocato, avrebbe accettato una consulenza a pagamento da Asm ritenuta “inutile”. I soldi sarebbero poi stati versati sul conto di una sua collega. La donna, 43 anni, si ritiene “non coinvolta nei fatti”. “Un’ipotesi di accusa che respingo con tutte le mie forze poiché sono perfettamente consapevole e certa di essere del tutto estranea”. Difesa dagli avvocati Federica Casari e Alberto Assanelli, si è dimessa “per rispetto agli elettori”: la mossa sembra il preludio alla richiesta di revoca dei domiciliari, alla quale è stata sottoposta durante tutto il periodo delle indagini. Resta agli arresti in casa sua invece Andrea Ceffa, sindaco di Vigevano. Il tribunale del riesame di Milano ha respinto la richiesta di revoca del provvedimento avanzata dal suo legale, Luca Angeleri. Anche Ceffa si ritiene innocente e, pertanto, non ha intenzione di dimettersi dal ruolo di primo cittadino. Negli stessi giorni il giudice per le indagini preliminari Luigi Riganti ha revocato gli arresti per l’amministratrice unica di Asm Vigevano e Lomellina Veronica Passarella, 52 anni, consulente del lavoro, difesa dall’avvocato Salvatore Scuto. La concessione è arrivata dopo le sue dimissioni dalla carica appena prima di Natale. Alessandro Gabbi, 52 anni, direttore amministrativo di Asm Vigevano e Lomellina (avvocato: Marcello Caruso), ha chiesto e ottenuto tre mesi di aspettativa e non è più sottoposto alla misura cautelare. Per Matteo Ciceri, 49 anni, anch’egli difeso da Angeleri, amministratore unico di Vigevano Distribuzione Gas, è arrivato infine un alleggerimento dei domiciliari, con la concessione di potersi recare al lavoro e di accudire ad altre incombenze urgenti. I vertici di Asm, secondo l’accusa, avrebbero avallato la consulenza nei confronti di Giacometti pur consci della sua inutilità. Il sindaco si sarebbe così “garantito la fedeltà del consigliere comunale” in una fase in cui ogni mano alzata contava.