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MORTARA – “Ci ha presi per mano con entusiasmo, rigore, tenacia, umiltà. Incoraggiando e insegnando, consolando tutti, fino all’ultima goccia di forza che le era rimasta. Ha seminato tanto nel cuore della gente, diventando per molti faro illuminante, fonte di consiglio e sostegno”. Il commosso ricordo di Domi Polenghi, a nome della comunità di Ceretto, ha accompagnato nell’ultimo viaggio don Giuseppe Bressanelli. Lunedì scorso, 20 marzo, nella basilica di San Lorenzo si sono svolti i funerali di don Bressanelli, morto lo scorso 16 marzo. Aveva 86 anni. Mortarese della parrocchia di Santa Croce, classe ‘36, il giovanissimo Giuseppe Bressanelli era entrato in seminario alla fine delle scuole elementari, quando aveva solo 11 anni. Presso il seminario vescovile di Vigevano ha seguito tutti gli studi. 
E’ stato ordinato sacerdote il 18 giugno 1961, poi in vescovo Luigi Barbero lo ha nominato vicario parrocchiale a Breme. Poi è stata la volta di Cassolnovo e quindi Vigevano, nella parrocchia di San Pietro Martire. Nel 1969 la nomina a parroco di Parasacco. Qui è rimasto fino al 1973, quando è stato trasferito a San Martino Siccomario. Dopo 17 anni, nel 1990, è stato trasferito a Vigevano, all’Immacolata: è la sua permanenza più lunga, qui è rimasto per 23 anni. Nel 2013 l’ultimo incarico: la parrocchia di Ceretto. Per un lustro, inoltre, è stato anche cappellano dell’ospedale di Mortara. Approfittando della tecnologia, negli ultimi tempi si è rivolto alla sua “comunità virtuale” dalla sua abitazione di Casa Damnotti, presso la casa di riposo Antonio Dellacà di Mortara, attraverso un canale YouTube e condividendo poi i video su Facebook. L’ultima catechesi virtuale è stata pubblicata domenica 12 marzo, con il Vangelo della “Samaritana al pozzo”.
I funerali sono stati presieduti dal vescovo di Vigevano monsignor Maurizio Gervasoni. Alla cerimonia era presente anche il vescovo emerito, l’arcivescovo Vincenzo Di Mauro, il vicario generale monsignor Angelo Croera e una ventina di sacerdoti della diocesi. “A me piacerebbe considerare che la vocazione sacerdotale di don Giuseppe, come quella dei sacerdoti qui presenti, è un po’ come replicare la paternità che San Giuseppe ha vissuto nei confronti di Gesù e di Maria. – così il vescovo durante l’omelia, riferendosi alla festività di San Giuseppe – Una paternità che viene dall’ascolto della parola, dalla meditazione, dalla disponibilità. Una paternità che permette al figlio di realizzare pienamente la vocazione davanti a Dio. La paternità dei preti nei confronti delle persone che vengono loro affidate, viene dalla fede che loro stessi hanno e che si impegnano a coltivare. La fede in Dio diventi eredità perenne per tutti”.  Al termine della celebrazione un lungo applauso ha salutato don Giuseppe Bressanelli. Il sacerdote riposa nel cimitero di Zeme.