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VALLE – La fondazione Don Ventura, che gestisce l’omonima casa di riposo, sarà messa in liquidazione. Lo ha deciso la giunta dopo aver verificato che nel settembre 2019 la Regione, su richiesta di Ats Pavia, aveva dichiarato l’estinzione della stessa fondazione “per mancanza di fondi per proseguire l’attività statutaria”. 
La situazione ha dell’incredibile, come spiega il sindaco per illustrare la situazione dell’ente di diritto privato controllato dal Comune. 
“Io e la mia maggioranza – spiega il sindaco Roberto Bertassi – siamo stati eletti nel giugno dell’anno scorso: pochi giorni fa io avrei dovuto nominare due consiglieri dimissionari, ma gli uffici comunali ci hanno sottoposto il decreto regionale di estinzione, che dev’essere comunicato al tribunale per la liquidazione dei beni: finora non risulta essere stato nominato un liquidatore e, in ogni caso, nessuna comunicazione in merito è mai pervenuta al Comune di Valle. Così abbiamo incaricato l’avvocato Andrea Rodolfo Masera dell’assistenza nella nomina del liquidatore”.
Al momento a Valle le domande superano le risposte: di certo c’è solo il fatto che i 24 anziani ospiti non avranno contraccolpi da questa inaspettata “scoperta”. “Vorremmo avere un interlocutore – prosegue Bertassi – per fare luce sui passati rapporti tra Comune e fondazione, fra cui il godimento di un bene comunale da parte dell’ex Ipab poi divenuta fondazione, oltre al fatto che quest’ultima risulta proprietaria dei cosiddetti minialloggi di via Milano che versano in condizioni fatiscenti”.
Le difficoltà finanziarie della fondazione erano emerse fra il 2016 e il 2017, quando l’allora giunta Carabelli aveva approvato il passaggio delle attività socio-assistenziali della casa di riposo alla Welfare Servizi, società che amministra case di cure e strutture assistenziali in mezza Italia. Allora fu chiarito che, da diversi anni, lo stesso Comune aveva solo uscite e nessuna entrata dalla gestione della casa di riposo: solo in un biennio aveva speso circa 100mila euro per cambiare l’impianto di riscaldamento ed eseguire vari lavori ai tetti. “Dall’arrivo del liquidatore – dice ancora Bertassi – ci aspettiamo chiarezza soprattutto perché nemmeno noi sappiamo se e quante persone o aziende vantino crediti nei confronti della fondazione. Un ulteriore interesse alla liquidazione può derivare dal fatto che, secondo lo statuto, i beni devono essere assegnati al Comune per finalità socioassistenziali. Oggi sappiamo solo che i muri della casa di riposo, dopo un tentativo di permuta non andato a buon fine, sono ancora di proprietà comunale”. Al momento il presidente della fondazione, solo sulla carta, è Davide Carelli, che alla fine del 2016 era subentrato a Maria Teresa Vaccarone, oggi (ancora) vice presidente.

Umberto De Agostino