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PARONA – I cassonetti a calotta proprio non piacciono e verranno abbandonati in favore del porta a porta. Quest’ultimo sistema sarà introdotto ad emergenza Covid-19 terminata. Intanto ecco una fase di transizione coi bidoni aperti e apribili per tutti, come una volta. Chi conferirà senza averne diritto (chi non vive a Parona) verrà pizzicato dalle tante telecamere di sorveglianza presenti in paese. In questi giorni i paronesi hanno visto sparire le calotte dell’umido, quelle che si aprono con la tessera. Poi toccherà ai bidoni dell’indifferenziato, anch’essi utilizzabili solo con la scheda. Il futuro sembra essere quello del sacco rosso e della raccolta porta a porta, come già avviene nei centri principali sotto la gestione del Clir. Tutti ricordano, fin dal primo giorno dell’introduzione della differenziata obbligatoria a Parona il 15 ottobre del 2017, i problemi delle tessere. A volte funzionavano, altre no. Lo spettacolo dei rifiuti sparsi sui marciapiedi intorno ai bidoni, nonostante l’impegno dell’amministrazione comunale per multare gli abitanti indisciplinati e imporre regole chiare, era abbastanza frequente. Così come lo era il malfunzionamento dei bidoni. Il passo indietro è netto. “Le famose calotte sono state prese da Clir a noleggio – spiega il vicesindaco Massimo Bovo – e, visti i risultati non proprio lusinghieri, Clir ha deciso di non rinnovare il noleggio. Per questo sono già state tolte in quasi tutti i Comuni. Mancavano solo gli ultimi che avevano adottato il sistema cioè noi e Albonese. Per ora hanno tolto le calotte dell’umido. Stiamo aspettando che facciano lo stesso con quelle dell’indifferenziata, termine tecnico “rsu”, che nella fase di transizione saranno sostituite dai vecchi coperchi aperti. Penso che passare al porta a porta non sarà una decisione del comune di Parona (o di altri), ma arriverà solo dopo la decisione di Clir di uniformare il servizio di raccolta su tutti i comuni soci”. Parona aveva la possibilità di optare per il porta a porta fin dall’inizio, ma vennero scelte le calotte con tessera perché la conformazione del paese, pienissima di vicoli angusti, non avrebbe favorito il passaggio dei mezzi di raccolta porta a porta. “Si spera – aggiunge il sindaco Marco Lorena – che la gente che ha sempre fatto la differenziata prosegua col farla, e che gli incivili che non l’hanno mai fatta mettano almeno nell’indifferenziato i rifiuti che prima buttavano impropriamente, soprattutto nel verde”. Interviene anche Renato Soffritti, ambientalista e consigliere di minoranza con Silvano Colli. Soffritti, bastian contrario storico, era sempre stato scettico sul sistema delle calotte. “Il porta a porta è la strada maestra, come ho sempre sostenuto anche quando venivo preso per matto – dichiara – ma bisogna però educare e non infiereire sui cittadini, come spesso questa amministrazione ha fatto a suon di multe. Se uno non rispetta le regole prima si avvisa, poi gli lasci i rifiuti fuori casa. Se non vuole capirla gli fai pagare il servizio di differenziazione che un addetto fa al suo posto con costi salati: nel giro di un paio di mesi si risolveranno tutto come hanno fatto a Novara. Bisogna imparare dagli altri, anche Novara, una delle prime ad aver eliminato le calotte già nel 2004. Bisogna studiare i paesi dove funziona meglio per migliorarsi. Parona invece sembra che debba per forza “dare da mangiare” al Termovalorizzatore… E già si sa cosa bisogna fare oltre il porta a porta. La tariffa puntuale, “ovvero più conferisci più paghi”, è un modo per diminuire anche la produzione dei rifiuti, perché la gente inizia a comprare bottiglie di vetro e i supermercati iniziano a ridurre gli imballaggi. Questo è un circuito virtuoso, mi auguro che anche Parona prenda esempio”.Davide Maniac