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MORTARA - Il 40 per cento degli italiani ha adottato un amico a quattro zampe e la tendenza è di averne più d’uno. Ma c’è anche un lato “oscuro” rappresentato dalla movimentazione sospetta degli animali. Tanto che la “rotta della sofferenza” passa anche da Mortara. Lo denuncia lo stesso assessore Andrea Olivelli alle prese con un fenomeno tanto nuovo quanto preoccupante per tutta la Lomellina. Basta guardare i numeri recenti. I cani randagi ricoverati al canile a spese del Comune sono passati da una media di 14 o 15 all’anno a oltre 50. A gennaio 2023 l’ente pubblico manteneva presso il rifugio di Vigevano 51 quadrupedi. “Dall’inizio dell’anno sono stati adottati 11 esemplari – puntualizza l’assessore all’ambiente – tuttavia presso la struttura ne restano ancora 40. Ricordo che il comune paga 3 euro e 50 centesimi al giorno per animale”. Ammesso che non si aggiungano altri animali a fine anno la spesa supererà i 50mila euro. 
“Il vero problema è che cani e gatti rappresentano un grosso giro d’affari che, come tale, attira anche gli appetiti di truffatori e di gente che vive di espedienti e spera di ricavare qualche centinaio di euro sulla pelle degli animali. Un animale non è un oggetto e acquistarne uno finisce sempre con l’alimentare un business, legale o sommerso che sia. Anche a Mortara le situazioni di illegalità sono in preoccupante crescita. È un fenomeno che, a dire il vero, riguarda tutto il Nord. È una piaga che sta prendendo piede a livello nazionale. I trafficanti sono organizzati in vere e proprie sedicenti associazioni”. 
I cani vengono allevati in condizioni pietose. L’inevitabile conseguenza è un’altissima mortalità. Questi animali sono comprati per pochi euro. Spesso arrivano ammalati e accompagnati da falsi pedigree. Il fenomeno è in crescita. 
Oltre al dolore di vedere soffrire l’animale, le persone che prendono tali cani vanno incontro a notevoli spese mediche. “Si tratta di una situazione da non sottovalutare – prosegue Andrea Olivelli – e che abbiamo immediatamente voluto contrastare. In questo ambito è importante il lavoro della Polizia locale ma, soprattutto, la collaborazione dei cittadini. Invito quindi i mortaresi a segnalare all’ente e alle forze dell’ordine situazioni anomale. Esattamente com’è avvenuto nel recente passato. Anche perché, è importante ricordare, senza le opportune autorizzazioni, non è possibile detenere più di 10 animali domestici. Quando i numeri sono più elevati, allora deve suonare un campanello d’allarme. Questo tipo di accumulatori sono dannosi per gli animali e rappresentano, con il tempo, anche un costo per tutta la comunità. Infatti una volta effettuato il sequestro sarà l’ente pubblico a dover sostenere le spese. Esattamente come sta succedendo ora”.
L’accertamento di queste attività non si basa su uno specifico reato, ma vede concorrere più violazioni che vanno dal maltrattamento alla truffa. I controlli su strada sono quelli determinanti. Anche se uno dei canali più preoccupanti è rappresentato dal commercio su Internet. Sovente è bene diffidare di coloro che pubblicano annunci di vendita utilizzano svariati siti, sotto diversi nomi, e offrono diversi animali. 
“Le criticità non finiscono qui – prosegue l’assessore con delega all’ambiente – infatti ci sono anche altre situazioni problematiche e di difficile gestione. Mi riferisco a tutte quelle persone che posseggono un animale domestico, ma che non sono in grado di gestirlo. Oppure lo trattano come un oggetto che deve assecondare gli scopi dell’uomo. Ad esempio non è raro che piccoli spacciatori educhino il cane all’aggressività per usarlo come una sorta di arma di difesa nel corso dei loro loschi traffici”. Intanto l’amministrazione è alle prese con il rinnovo della convenzione con il canile di Vigevano. Come detto la spesa annuale potrebbe superare abbondantemente i 50mila euro. Nell’immediato futuro non grandi alternative. L’unica struttura resta appunto quella “Ducale”. Tuttavia la visione dell’assessore Olivelli guarda oltre l’orizzonte temporale più immediato. “A Mortara servirebbe un canile – conclude l’assessore – e su questo non ci sono dubbi. Ovviamente non potrà essere una struttura di tipo pubblico. Tuttavia il Comune può fare e farà la sua parte. Intanto esistono delle aree comunali che possono essere messe a disposizione per la creazione di questo tipo di servizio. Inoltre l’ente pubblico può favorire l’aggregazione delle associazioni e dei privati che volessero investire in un’attività capace di rispondere a più esigenze”. 
Già in passato si era parlato di una sorta di “cimitero” degli animali. Agli inizi degli anni 2000 l’amministrazione di allora aveva avviato l’iter autorizzativo per la realizzazione di un cimitero degli animali. La retromarcia arrivò poi nel 2004. E niente campo di sepoltura per animali da compagnia.

Luca Degrandi