Login / Abbonati

VIGEVANO – Volavano bastonate tra gli sguardi atterriti e spaventati dei passanti. La rissa è stata domenica sera poco dopo le 21 a Vigevano, presso la rotatoria che unisce quattro vie: Mazzini, Buozzi, Sardegna e Leonardo da Vinci. Lì, nei pressi, c’è il supermercato Conad. Una ventina di giovani si affrontavano con oggetti contundenti. Qualcuno prendeva anche uno dei bidoni della raccolta differenziata e lo lanciava contro uno dei contendenti. Nonostante la violenza della lite, i feriti sono solo due uomini, di 27 e 34 anni. Un’ambulanza della Croce Rossa vigevanese ha trasportato il più grave al pronto soccorso del vicinissimo ospedale civile, dove è arrivato in codice verde. Polizia e carabinieri ricostruiscono l’episodio, e non si escludono denunce già nelle prossime ore. Poche ore dopo, tra lunedì e martedì, un gruppo di balordi probabilmente in stato di alterazione disturbava i pochi passanti in via del Popolo. Erano circa le 3. Un residente sarebbe sceso in strada. Ne è nata una colluttazione, senza feriti gravi.
Il caso della rissa alla rotatoria, come era prevedibile, diventa anche politico. Piero Marco Pizzi, civico, portavoce del movimento Vigevano prima di tutto attualmente fuori dal consiglio comunale, chiede le dimissioni dell’assessore alla sicurezza Nicola Scardillo. “È questo – dichiara – il volto della Vigevano di oggi: una città dove la gente ha paura di uscire di casa, dove i genitori hanno timore a lasciare i figli da soli, dove la tensione e il degrado sono diventati la nuova normalità. C’è chi rinuncia alla vita sociale, chi evita intere zone del centro storico e dei quartieri periferici, e (cosa ancora più grave) c’è chi sta decidendo di lasciare Vigevano, di trasferirsi altrove, perché non si sente più al sicuro. Un clima di terrore e abbandono, che sta svuotando la città. Ci chiediamo: dov’è l’assessore alla sicurezza? Servono presidi, controlli, una presenza reale e costante delle forze dell’ordine. Serve una regia politica all’altezza, non il silenzio imbarazzato e l’inazione di chi ha abbandonato il proprio compito”.