Ancora moto rubate dal furgone mentre i centauri stanno cenando

GARLASCO – Sembra un copione ormai consumato: i centauri, possibilmente stranieri, vengono prima “adocchiati” mentre provano sulle piste. Poi i malviventi segnano targa e modello del furgone dove caricano le moto da cross e li seguono, studiandone i movimenti. Agiscono mentre i malcapitati sono a cena al ristorante, o a dormire in albergo, e il veicolo è incustodito. In pochi minuti lo rubano e scompaiono nel buio. Solo dopo aver pagato il conto ecco l’amarissima sorpresa: nel parcheggio il mezzo non c’è più, e con esso sono sparite anche le moto. La vacanza per coltivare la propria passione finisce nel modo peggiore, senza nemmeno un mezzo per tornare a casa e una perdita economica di decine di migliaia di euro. L’ultimo episodio criminale di una lunga (e fitta) serie risale a giovedì scorso. I due francesi avevano provato sul circuito di Dorno, uno dei tre principali della provincia di Pavia insieme a quello, vicinissimo, di Ottobiano e di Castelletto di Branduzzo. Poi sono andati a Garlasco a mangiare in pizzeria. Al ritorno, le Ktm 250 erano sparite. Magra consolazione: per una volta il furgone era stato lasciato lì, soltanto aperto e non acceso forse per la fretta di fuggire, vista la zona trafficata. Tutte le moto non sono targate, poiché usate solo in piste sportive e autorizzate. Qui qualcuno già la chiama «la banda del motocross», anche se non è detto che si tratti di un singolo gruppo criminale. I carabinieri, intervenuti dopo ogni caso, sono netti. “Ipotesi varie, impossibile sostenerne una con certezza”. Quindi, gli episodi potrebbero coinvolgere più soggetti distinti, non collegati fra loro. Rimane la frequenza, preoccupante.
I furgoni, se rubati, vengono poi fatti ritrovare in campagna. Le moto sono perse per sempre. Vengono poi probabilmente smontate per vendere i pezzi di ricambio, comunque costosi, sul mercato nero, o (ma sembra molto più complicato) “piazzate” all’estero. La lista dei furti, come si diceva, è lunga, e comprende solo gli episodi denunciati. A febbraio a Gropello, sempre lì, sempre vicino alle piste, il centauro belga alloggiava in un motel. I ladri sono riusciti a far partire il furgone posteggiato sul piazzale e a fuggire. Lui se n’è accorto e grazie al gps e ai carabinieri li ha seguiti. Mezzo pesante ritrovato a 20 chilometri di distanza, motociclette da cross sparite. Ancora, ottobre 2024, sempre a Gropello: i turisti francesi pedinati dalla pista fino al ristorante, l’azione fulminea e a colpo sicuro, il furgone e le moto costosissime sparite. Poche settimane prima, modus operandi identico nei confronti di un motociclista romano, sempre durante la cena. E così via. I ristoratori della zona avevano anche lanciato un appello a una televisione locale, allarmati dalle numerose disdette ricevute dai motociclisti stranieri dopo che si era sparsa la voce della “poca sicurezza” della zona, per i motociclisti. Un indotto importante, messo a rischio da questi furti seriali. Anche dai circuiti sono impotenti. Del resto, le razzie avvengono fuori, in aree dove il casello dell’autostrada Milano – Genova, possibile via di fuga, è a tanto così.