Confienza sotto choch dice addio ai coniugi Zanellato e Crivellin, oggi alle 14 i funerali nella parrocchiale

CONFIENZA – La scoperta dei cadaveri risale al pomeriggio di martedì, ma l’episodio ad almeno 15 ore prima. Così stabilisce l’autopsia sui cadaveri e conferma anche la videosorveglianza, che fino a domenica sera li ha visti passare. Rimane (e nessuno potrà spiegarlo) il mistero sul perché Anselmo Zanellato, 68 anni, abbia prima accoltellato a morte la moglie Clarangela Crivellin in cucina e poi si sia diretto all’interno di una rimessa di sua proprietà, puntandosi al petto un fucile da caccia calibro 12 e togliendosi la vita. La tragedia della villetta di vicolo Castellazzo ha scosso tutta Confienza. Non si parla d’altro, anche se nessuno avrebbe potuto prevedere un epilogo del genere per una coppia normale, come tante. E, soprattutto, nessuno dei vicini avrebbe visto o sentito nulla. Nemmeno lo sparo, o le possibili urla, né mai litigi nel periodo precedente. I funerali saranno oggi pomeriggio, mercoledì, alle 14 nella chiesa parrocchiale del paese, celebrati dal vicario generale della diocesi di Vercelli, monsignor Stefano Bedello. Le due salme saranno insieme, in due bare separate. Poi, entrambe cremate, raggiungeranno luoghi diversi: il cimitero di Porto Tolle, in provincia di Rovigo, per lui, mentre quello di Casalino, lì nei pressi ma già in Piemonte, per Clarangela. Si tratta dei loro centri di origine. Il sindaco Francesco Della Torre, intervenuto sul posto alle 19 una volta rientrato dal lavoro, incredulo, ha parlato di “persone tranquille, e del fatto che Anselmo fosse andato in municipio alcuni giorni prima per ritirare un documento. Quindi, routine”. Voci vogliono il marito preoccupato per alcuni problemi di salute della donna. L’uomo nella sua routine aveva quella di uscire col cane la sera, la consorte invece di fare la spesa nelle botteghe del paese, dove quindi era conosciuta. Andavano poi insieme al mercato e, d’estate, in giro in camper. Il fucile che ha tolto la vita del 68enne era un cimelio di famiglia, non denunciato alle autorità.
Zanellato, arrivato come tanti dal Veneto da bambino, aveva lavorato come muratore. Crivellin era una casalinga. Il loro unico figlio, autotrasportatore, vive a Robbio con la compagna. Ed è stata quest’ultima, 38 anni, a trovare i cadaveri. Aveva le chiavi, era insospettita dalle mancate risposte e quindi è andata lì, nella villetta. Sconvolta, ha avvisato i carabinieri.