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GARLASCO - C’è il via libera del Giudice per le indagini preliminari al maxi incidente probatorio. 
 L’accertamento comprenderà, oltre alla comparazione tra il Dna di Sempio, 37 anni, e i risultati del materiale trovato su unghie e dita della vittima, anche analisi genetiche ad ampio raggio su una lunga lista di reperti e campioni ritrovati, alcuni mai analizzati, tra cui un frammento del tappetino del bagno, prelievi, tamponi ed oggetti, come confezioni di tè, yogurt, cereali, biscotti, sacchetti e pure i “para-adesivi” di tutte le impronte.
I nuovi accertamenti sono stati disposti dal gip di Pavia Daniela Garlaschelli che ha accolto la richiesta della Procura, guidata da Fabio Napoleone.
Per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, è in carcere dal 2015, come condannato definitivo, Alberto Stasi.
Per Andrea Sempio, già sotto inchiesta e amico del fratello della vittima, le indagini furono inizialmente archiviate, riaperte anni dopo e poi nuovamente archiviate. La comparazione dei profili genetici che saranno trovati, come stabilito dalla giudice anche su richiesta della difesa di Sempio, sarà estesa anche ad altre persone che frequentavano la villetta di Garlasco. 
Nell’udienza fissata per il 9 aprile il gip conferirà l’incarico per l’accertamento a Emiliano Giardina, l’esperto che si occupò del caso di Yara Gambirasio e di Pierina Paganelli. Il perito  dovrà verificare la possibilità o meno di ritenere “utilizzabile” per un confronto quegli stessi profili genetici ottenuti dalle unghie di Chiara e “allo stato attuale” dell’evoluzione tecnica e scientifica. Si procederà con l’estrazione del Dna dai “para-adesivi” delle impronte, da tutti quelli recuperati con le nuove indagini. Poi, l’estrazione del Dna dai campioni biologici e dai reperti mai sottoposti ad analisi negli anni o che hanno dato “esito dubbio” o inconcludente. Infine, la comparazione tra i Dna estrapolati in tutte le varie analisi per verificare l’eventuale corrispondenza non solo con quello di Sempio, ma pure con quelli di Stasi, dei componenti di “sesso maschile” della famiglia Poggi e di tutti gli eventuali soggetti maschili che frequentavano la villetta di Garlasco e che saranno individuati dalla giudice, dopo indicazioni e un contraddittorio tra le parti. L’operazione allarga il cerchio a quanti sono intervenuti sulla scena del crimine.
Intanto, nella serata di domenica scorsa, alla trasmissione “Le Iene” è andata in onda una lunga intervista ad Alberto Stasi. 
All’epoca dei fatti fidanzato di Chiara Poggi, oggi Stasi continua a professarsi innocente. E proprio la trasmissione di ItaliaUno ha scrupolosamente evidenziato le incongruenze di una verità processuale che non sembra andare “oltre ogni ragionevole dubbio”. 
Manca la confessione dell’assassino, manca l’arma del delitto e il processo indiziario lascia non pochi dubbi, per usare un eufemismo, attorno alla colpevolezza di Stasi.