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VIGEVANO - Vendeva droga ai detenuti rinchiusi nel carcere di Vigevano prendendo delle “stecche” per i “favori” illeciti. Nel sistema di corruttela sgominato al carcere di Vigevano è coinvolto anche un agente penitenziario. Le indagini, condotte dalla Guardia di finanza e dalla Polizia penitenziaria di Vigevano, hanno portato all’arresto in flagranza di reato 4 soggetti. L’attività svolta congiuntamente dai militari della GdF e dagli agenti della Polizia ha permesso di portare alla luce un sistema mediante il quale i detenuti della casa di reclusione di Vigevano riuscivano a farsi recapitare merce illecita all’interno dell’istituto, avvalendosi dei propri familiari, oltre che dei favori di un dell’agente infedele che, dietro compenso economico, ha introdotto più volte all’interno del carcere oggetti non consentiti come cellulari o sostanza stupefacente di vario tipo. Dalle indagine è inoltre emerso che i detenuti, una volta d’accordo con l’agente, provvedevano a metterlo in contatto con i loro familiari o amici all’esterno del carcere, i quali recapitavano a quest’ultimo il materiale da introdurre all’interno dell’istituto, oltre al suo compenso. Le attività svolte hanno permesso di individuare un altro sistema di introduzione di sostanza stupefacente all’interno del carcere, mediante lancio di pacchi dalla recinzione esterna della casa di reclusione. Quest’ultima attività ha consentito di arrestare in flagranza di reato quattro soggetti, tra cui colui che forniva la sostanza stupefacente da introdurre all’interno dell’istituto penitenziario e, contestualmente, è stata sottoposta a sequestro la sostanza stupefacente.