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MORTARA – Lo ha fatto per aiutare la madre. La linea difensiva di Antonio Canale, assistito dall’avvocato Francesca Quarto, è molto semplice: mettersi a disposizione degli inquirenti per dimostrare come non fosse sua intenzione uccidere Christian Ikogwe. 
“Il mio assistito è stato collaborativo con gli inquirenti, – racconta l’avvocato Francesca Quarto – ha risposto alle domande del Pubblico ministero e a quelle del Giudice per le indagini preliminari, che tuttavia ha convalidato il fermo”.
Secondo la linea difensiva, la lite sarebbe scoppiata nella cascina Montericco mentre Canale si trovava nella sua abitazione. Affacciandosi dalla finestra avrebbe visto la madre a terra e così si sarebbe precipitato di corsa in cortile. Nel farlo avrebbe chiamato anche la sorella per due volte urlando la frase: “Monica, la mamma!”. Poi si sarebbe sviluppata la colluttazione che ha portato il Canale a colpire Christian Ikogwe con un coltello. E proprio l’arma da taglio è al centro del mistero: non si trova. Secondo quanto fa sapere l’avvocato che difende Canale, il coltello si trovava già sulla scena. “Antonio Canale ha consegnato agli inquirenti tutto quello che gli hanno chiesto. – puntualizza l’avvocato Quarto – Se avesse avuto anche il coltello utilizzato per colpire  Ikogwe lo avrebbe sicuramente consegnato”. 
Non solo: quando Christian Ikogwe e il fratello si danno alla fuga, sono proprio i Canale a chiamare i carabinieri per denunciare l’accaduto in quanto percepivano un clima di pericolo. 
La burrascosa storia di Antonio Canale mette in evidenza un uomo che ha avuto alle spalle reati anche gravi, ma mai contro la persona. Stava infatti scontando gli ultimi mesi ai domiciliari, poi sarebbe tornato in libertà. 
Quella di giovedì 2 febbraio, secondo la difesa, potrebbe essere una lite finita male: lo stesso Canale, sulle mani, avrebbe delle ferite di arma da taglio. Ferite che si sarebbe procurato nel tentare di disarmare un altra persona.  
Sul corpo di Ikogwe è stata disposta l’autopsia che fornirà ulteriori dettagli sul decesso. “Attendiamo l’esito dell’esame autoptico – chiosa l’avvocato – e valuteremo se presentare la richiesta per il riesame. Aspettiamo inoltre che venga cristallizzato il capo di imputazione”. Ora Canale è in stato di fermo per omicidio volontario, ma l’accusa potrebbe mutare in omicidio preterintenzionale.