Mortara, lunedì a palazzo Cambieri la resistenza dei nativi americani
MORTARA - Un viaggio nella memoria, nella cultura e nella resistenza dei popoli nativi americani. Lunedì 29 settembre alle 20 e 45, presso la sala conferenze di palazzo Cambieri, si terrà l’incontro pubblico «Storia, cultura e filosofia dei nativi americani: dal genocidio alla resistenza». L’iniziativa vedrà come ospite principale Buddy Hatch (nella foto), Arapaho dell’Oklahoma, attivista storico dell’American indian movement (Aim) e fondatore di Healing and freedom movement.
L’Aim nacque alla fine degli Anni ’60 per la difesa dei diritti civili, culturali e territoriali delle comunità native americane e divenne un punto di riferimento internazionale nelle battaglie contro l’oppressione e l’assimilazione forzata.
Buddy Hatch porta con sé non solo la memoria delle lotte di quegli anni, ma anche l’impegno vivo e attuale per la giustizia. Da diverso tempo collabora con Leonard Peltier, attivista nativo e simbolo della resistenza indigena, detenuto da quasi cinquant’anni nelle carceri statunitensi e riconosciuto da molti come prigioniero politico. La voce di Buddy Hatch, intrecciata a quella di Peltier e di tanti altri difensori dei diritti umani, richiama l’urgenza di continuare a resistere contro ogni forma di ingiustizia e discriminazione. Accanto a lui interverrà Sibilla Drisaldi, fondatrice di Healing and freedom movement, che da anni affianca Buddy Hatch nella diffusione di testimonianze, nella costruzione di ponti tra culture e nella difesa dei legami profondi tra comunità, natura e libertà.
L’incontro sarà introdotto e moderato da Massimiliano Farrell, presidente della sezione Anpi «Fratelli Capettini» di Mortara.
La conferenza sarà un’occasione unica per ascoltare le voci dei popoli originari d’America e riflettere su questioni ancora oggi attualissime: il genocidio culturale e materiale dei nativi americani, le lotte di resistenza e di autodeterminazione, il ruolo della natura e dei territori come via di libertà, i diritti dei popoli indigeni e la loro difesa, il legame inscindibile tra memoria, identità e futuro.
Un dialogo che intreccia storie, filosofia, poesia e impegno politico, offrendo una prospettiva autentica e profonda su un patrimonio culturale che troppo spesso è stato negato o ridotto a stereotipo.
L’appuntamento di Mortara si inserisce nel percorso internazionale di Healing and freedom movement, che non è solo un progetto di testimonianza, ma un invito a resistere, custodire e camminare insieme verso un futuro di giustizia e libertà. La serata sarà quindi anche un momento di confronto con la nostra storia e il nostro presente: la difesa della memoria, dei diritti civili e della natura non riguarda solo i popoli d’America, ma parla a tutte le comunità che credono nella libertà e nella dignità umana.
Riccardo Carena