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MORTARA - Un’aula può diventare un ponte tra culture, un corridoio scolastico il punto d’incontro tra giovani di paesi diversi. Succede all’istituto di istruzione superiore “Angelo Omodeo” di Mortara, che in questi giorni sta accogliendo con entusiasmo due gruppi di studenti e docenti tedeschi, nell’ambito di un progetto di scambio culturale che affonda le radici nella cooperazione europea e guarda al futuro con spirito di pace. Sono arrivati tra sabato e domenica i ragazzi del Lise-Meitner-Gymnasium di Böblingen e del Christoph-Schrempf-Gymnasium di Besigheim. Il primo gruppo, accompagnato dai professori Christina Maier e Mario Commatteo, è composto da 17 studenti. Quella con il Lise-Meitner-Gymnasium rappresenta una collaborazione attiva dal 2012. Più recente ma già molto promettente, la partnership con il Christoph-Schrempf-Gymnasium, che ha portato a Mortara 10 studentesse insieme ai docenti Anja Biedermann e Max Rothe.  Dopo la visita in Germania, che ha visto protagonisti gli studenti italiani nei mesi di febbraio e marzo, è ora il momento di restituire l’ospitalità. La settimana in corso è fitta di appuntamenti culturali, visite guidate tra Pavia, Genova, Casale Monferrato e Milano, momenti di lezione in aula e tempo trascorso nelle famiglie ospitanti. Lunedì 7 alle 11, i gruppi sono stati ricevuti ufficialmente in Municipio: un’occasione per dare il benvenuto a nome della città e sottolineare l’importanza di iniziative come questa. “È un piacere poter rinnovare questi scambi, che ogni anno arricchiscono i nostri studenti sotto il profilo umano e culturale – spiega Andrea Fraune, referente del progetto – non si tratta solo di migliorare una lingua straniera, ma di imparare a conoscere l’altro, a vivere il confronto e a sentirsi parte di una comunità europea che si fonda sulla collaborazione". In un momento storico in cui la parola “guerra” è tornata drammaticamente d’attualità, esperienze come quella vissuta all’Omodeo ricordano a tutti, studenti, famiglie e istituzioni, che la pace si costruisce anche così: con il dialogo, con la cultura, con i rapporti che nascono tra coetanei di paesi diversi. E magari restano per la vita.

Massimiliano Farrell