Il «Metaforismo» di Marco Tulipani torna qui dopo oltre cinquant’anni Al Sangiuliani grazie all’Amisani

MEDE – Torna ad esporre qui dopo mezzo secolo. Marco Tulipani, mortarese, massimo esponente del metaformismo in Italia, proporrà le sue opere per otto giorni a Mede negli spazi del castello Sangiuliani. Oggi come allora organizza sempre il centro culturale Amisani. L’inaugurazione è prevista per sabato 15 febbraio alle 16. A ingresso libero, si proseguirà fino a domenica 23.
“E’ quindi per noi – chiarisce Francesca Baldi, presidente del circolo – un graditissimo ritorno di un artista assai prolifico d’opere e sempre all’avanguardia. Il suo percorso artistico iniziato negli anni Settanta è fatto di numerose esperienze, molto significative in campo culturale. Innamorato della Lomellina, ne cerca i tratti paesaggistici. Va a Parigi dove ricerca il naturalismo degli Impressionisti, frequentando i più importanti musei ove acquisisce la carica emotiva per porsi davanti alla natura con rispetto pittorico. Seguono poi viaggi in Provenza e in Camargue ove apprende nuovi lineamenti sulla sua identità umana, artistica e culturale. Qui incontra un vecchio pittore della scuola di Matisse che ha molto da insegnargli sul colore. Con lui si sofferma per esercitarsi nella pittura del paesaggio alla francese”. Dopo il ritorno in Italia e nel 1975 ha ottenuto per la pittura un premio «honoris causa» dall’accademia Gentium Pro Pace di Roma. Persona schiva e silenziosa si sottrae volutamente al clamore della pubblicità. E’ il massimo esponente del Metamorfismo Italiano, una nuova visione storico-artistica che propone una lettura «formale» dell’opera d’arte non figurativa.
Scrive di lui la critica d’arte Loredana Trestin: “Attraverso la sua visione artistica, Marco Tulipani, riconosciuto a livello internazionale, offre una critica incisiva e un invito alla riflessione sul futuro dell’umanità, suggerendo che solo attraverso una riconsiderazione dei nostri valori e del nostro rapporto con il mondo possiamo trovare un equilibrio sostenibile. Le sue opere sono un commento potente sulla condizione umana e sul nostro ruolo nel plasmare il mondo, sfidando lo spettatore a guardare oltre la superficie e a interrogarsi sul significato più profondo della nostra esistenza e delle nostre azioni”. Ha esposto le sue opere anche ad Expo 2015, a Milano. Gli orari di apertura al pubblico: sabato 15 e 22 febbraio dalle 16 alle 18, domenica 16 e 23 dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18. Mercoledì dalle 10 alle 12 e martedì e giovedì dalle 16 alle 18.
Davide Maniaci