«Commissariamento illegittimo»: Est Sesia, ora Colli e altri 48 firmatari vanno al Tar

Il commissariamento del consorzio irriguo Est Sesia deciso dalle Regioni Lombardia e Piemonte è “illegittimo sia per motivi giuridici sia per la ricostruzione dei fatti”. Venerdì mattina il presidente dimissionato Camillo Colli (nella foto) e numerosi ex delegati dell’assemblea si sono riuniti a Milano, nello studio dell’avvocato Giovanni Frau, per spiegare le motivazioni del ricorso presentato al Tar Piemonte: l’obiettivo è la sospensiva delle due delibere regionali. Il ricorso è stato redatto dallo stesso Frau e da Giuseppe Ferrari, e firmato da 49 persone: 35 delegati e 14 consiglieri d’amministrazione, tutti eletti nel novembre scorso e poi dimissionati da Milano e Torino con lo stesso Colli. Firmatari che, non essendo più in carica, si accolleranno personalmente le spese del ricorso. “Al momento – ha spiegato Frau – il commissario Ettore Fanfani è nel pieno delle sue funzioni: il nostro ricorso sarà preso in considerazione fra una ventina di giorni dalla Camera di consiglio del Tar. Poi ci potrebbe essere un’ulteriore valutazione, della durata di tre-quattro mesi”. L’avvocato Frau ha poi chiarito che il decreto di commissariamento differisce nelle due delibere. “Per la Lombardia – ha proseguito – Est Sesia è un ente pubblico, mentre per il Piemonte un ente di diritto privato: mi sembra che ci sia un po’ di disordine perché, se fosse un ente di diritto privato, spetterebbe allo Stato decidere e non alle Regioni. Lo conferma anche una sentenza della Corte Costituzionale in merito a un provvedimento della Regione Emilia Romagna relativo alle “partecipanze agrarie”, enti privati che beneficiano di denaro pubblico”. Poi la ricostruzione dei fatti da parte delle Regioni, che ha lasciato “perplessi” i ricorrenti. In primo piano, ci sono i bilanci del consorzio d’irrigazione e bonifica competente per Lomellina (122mila ettari) e Novarese (82mila ettari). “Le Regioni – ha aggiunto Frau – contestano a Colli rilevanti perdite e una mancata collaborazione nei controlli, ma queste perdite derivano da situazioni pregresse, sfociate addirittura in processi penali che hanno visto come imputati vari dirigenti e funzionari del consorzio. Ne parlano diffusamente le sentenze del Tribunale di Novara, depositata il 28 gennaio 2020, e della Corte d’appello di Torino, depositata il 20 aprile 2022. Si parla, nello specifico, di fondi messi a bilancio, ma non correttamente rendicontati: contributi introitati nelle voci di bilancio come fondi di residuo che hanno consentito un artificiale pareggio di bilancio, ma che hanno causato un debito arrivato, da ultimo, alla cifra di 1,3 milioni di euro. Colli, i consiglieri e i delegati avevano avviato un’opera di risanamento, ma sono stati bloccati”. Respinta anche l’accusa di mancata collaborazione fra cda e collegio dei revisori dei conti, che si erano dimessi nell’estate scorsa. “Tutte le persone commissariate stavano cercando di fare il bene dell’Est Sesia e degli agricoltori consorziati – ha concluso l’avvocato – Comunque, abbiamo fiducia nella magistratura e attendiamo la sentenza del Tar Piemonte”.
Umberto de Agostino